All’attenzione del Comando della Polizia Municipale di Torino e dell’URP

Eccovi la lettera che ho inviato (sempre lo scorso giugno 2011) sia per raccomandata al Comando della Polizia Municipale di Torino sia via email all’Ufficio Relazioni Esterne – Sportello del Cittadino. Riporto nel seguito anche la loro risposta via email, quindi la mia successiva replica. Quindi, il silenzio …

Giudicate voi.

PS: faccio presente che, nonostante URP da me interpellata via email si sia pregiata di ricordarmi che “i verbali redatti dalla Polizia Municipale di Torino si distinguono per la chiarezza e per la completezza delle informazioni fornite“, ho avuto proprio in questi giorni l’opportunità di vedere come viene notificata un’infrazione analoga dal Comando di Polizia di Caselle Torinese che soddisfa pienamente i requisiti di trasparenza da me richiesti a suo tempo per la notifica da parte della Polizia Municipale di Torino: infatti con piacere ho potuto constatare la chiarezza di quella notifica in cui viene sia indicato direttamente sul frontespizio del bollettino l’eventuale sanzione in caso di mancata notifica del trasgressore sia evidenziato molto bene (sottolineato, a caratteri maggiorati ed evidenziati) che “tale comunicazione va effettuata anche nel caso in cui il conducente e l’obbligato in solido (proprietario) siano la stessa persona“.

Qui (come annesso alla lettera aperta che ho scritto al Sindaco di Torino) riporto entrambe le tipologie di notifica perché possiate confrontarle e di conseguenza giudicarle voi stessi con coscienza!

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All’attenzione del Comando della Polizia Municipale di Torino e dell’URP.

Per un parcheggio in prossimità di una fermata di autobus (prima della fermata effettiva, dove sono indicate per terra le XXX), per la cui infrazione è prevista oltre alla sanzione anche il decurtamento di 2 punti sulla patente,  mi sono trovato a pagare a dicembre 2010 la (giusta) ammenda di 78€ per l’infrazione effettuata. Nella notifica N. 00035723200 che ho ricevuto è indicato come Violazioni accertate la seguente dicitura: “Art. 158 C.d.S. Sosta su spazio per lo stazionamento o la fermata di autobus, filobus o veicoli su rotaia” ed è presente la nota seguente: “Decurtazione punti patente : 2 – Si invita a comunicare, qualora non abbia ancora provveduto, entro 60 giorni dalla data di notifica, gli estremi della patente di guida del conducente, in base alle istruzioni contenute nell’allegato documento”.

Ho pagato la multa entro i termini previsti (ben evidenziati in grassetto nella notifica), ma non ho inviato il modulo allegato cadendo nell’equivoco che, in aderenza del precedente testo legislativo (precedente alla sentenza della Corte Costituzionale del 24/01/05 n. 27), il pagamento della sanzione senza invio di alcuna comunicazione comportasse implicito riconoscimento della paternità della violazione.

 La formulazione presente nel verbale non mi è stata di aiuto nell’evitare tale equivoco, lasciandomi nell’incolpevole ignoranza della norma, pensando che fosse obbligatoriamente effettuare la comunicazione dei dati solo qualora la violazione fosse stata compiuta da persona differente dal proprietario della vettura, per cui ovviamente è indispensabile comunicare le generalità per indirizzare dove decurtare i punti della patente.

A maggio 2011, a distanza di diversi mesi, ho ricevuto una nuova notifica N. 0036046791 indicante nella sezione “Data e Località violazione”  Via Bologna 74 A 14/5/2011 ore 10:17 e nella sezione “Violazioni accertate”  la seguente dicitura: “Art. 126 bis C.d.S. quale persona fisica o giuridica avente materiale disponibilità del veicolo, ometteva di fornire in modo completo i dati personali e della patente del conducente / trasgressore, a seguito di invito dell’Autorità, nel termine prescritto (già art. 180/8 modificato dal D. L. N. 262/2006). (D.Lgs. del 30/04/92 n. 285)

Quando ho ricevuto questa notifica di violazione delle norme del codice della strada e ho letto sia la data/ora luogo della violazione sia la motivazione, facendo riferimento a un sabato in cui non ho usato la macchina (tantomeno nel luogo indicato che corrisponde infatti all’indirizzo della sede dei vigili) e sapendo di non essere mai stato fermato dai vigili e tanto meno di aver rifiutato di fornire i dati personali e del veicolo, ho pensato ad un errore nella trascrizione della targa: infatti, le indicazioni fornite nella notifica difficilmente fanno comprendere all’interessato la violazione effettiva a cui è incorso. Sono quindi andato alla sede del corpo di Polizia (via Bologna 74 ATorino) per chiarire il probabile equivoco. L’addetta allo sportello, molto gentile e disponibile, mi ha invece messo a conoscenza della reale motivazione della sanzione dovuta al mio mancato invio dell’allegato presente nella notifica della violazione delle norme del codice della strada, sanzione pagata molti mesi addietro.

Non avendo inviato il modulo con gli estremi della patente di guida unicamente per mia ignoranza (e non per non avere il decurtamento di punti) e distrazione sicuramente aiutata sia dall’attuale formulazione non consona della frase presente nella notifica (“si invita …”) che, almeno nell’usuale accezione del termine sottende l’estrema opzionalità della necessità della sua compilazione ed invio,  sia dal carattere piccolissimo con cui nel modulo si presentano le istruzioni con relativa indicazione dell’ammenda in caso di mancato invio, sia dall’assenza di qualsiasi quanto mai opportuna evidenziazione del pericolo di ulteriori sanzioni (es. con caratteri ben visibili e in grassetto per sollecitarne un’attenta lettura) se non si comunicano i dati del trasgressore anche qualora si tratti del proprietario stesso,

RICHIEDO:

  • il ritiro della sanzione di 278,98€ relativa alla notifica n. 00036046791, fornendo congiuntamente alla presente il modulo allegato alla precedente multa, debitamente compilato in cui attesto la mia responsabilità della violazione in oggetto, come proprietario della vettura ;
  • che mi vengano  ovviamente decurtati i 2 punti sulla mia patente
  • sono disposto ad accettare una congrua ammenda alternativa, per via del mio ravvedimento e per aver fornito in ritardo il modulo compilato (per mia negligenza ma anche per la mancanza, nella comunicazione ricevuta,  della necessaria chiarezza e della dovuta adeguata ed opportuna messa in evidenza delle sanzioni in cui il Cittadino va incontro).

 Chiedo pertanto che si discerna il caso di chi, inopinabilmente e per volontà, ignori consapevolmente del tutto la richiesta “a fornire i dati personali e della patente, da chi adduca invece l’esistenza di motivi idonei a giustificare l’omessa trasmissione di tali dati.

AUSPICO altresì

che la modulistica in oggetto venga rivista per migliorare la comunicazione con il Cittadino e garantire una corretta e trasparente relazione con il medesimo ed affinché si eviti di cadere nell’equivoco che, in aderenza del precedente testo legislativo (precedente alla sentenza della Corte Costituzionale del 24/01/05 n. 27), il pagamento della sanzione senza invio di alcuna comunicazione comporti implicito riconoscimento della paternità della violazione.

Infatti, trattandosi di un problema che non coinvolge solo me come persona, ma (come ho avuto modo di accertare) molti altri Concittadini che si trovano a pagare involontariamente un’infrazione per oltre quattro volte il suo giusto  importo) la formulazione presente nelle notifiche di violazioni, per cui è prevista una decurtazione di punti, dovrebbe essere modificata perché abbia la dovuta, consona ed adeguata chiarezza, mettendo ben in evidenza i rischi di un’ulteriore sanzione in cui può incorrere il Cittadino, in modo tale che possa scegliere di non compilare il modulo solo come consapevole alternativa alla decurtazione dei punti sulla sua patente e non senza realmente volerlo, senza neppure rendersi conto delle conseguenze.

 Ad esempio, per ottenere un’immediata comprensione dei pericoli a cui il Cittadino può incorrere ed ottenere la dovuta trasparenza nella comunicazione in oggetto, sarebbe sufficiente inserire nella notifica, ad esempio nell’ampia sezione delle violazioni accertate dove si fa riferimento alla decurtazione dei punti della patente, una frase che in modo chiaro indichi che la mancata compilazione e invio del modulo allegato di dichiarazione di responsabilità comporta un’ammenda da 266 a 1075 euro” e che questo vale anche qualora il trasgressore sia il proprietario del veicolo stesso”.

 In particolare poi, la frase presente nella notifica potrebbe essere riformulata non come un invito (“Si invita a comunicare …”) che, almeno nell’usuale accezione del termine (vale a dire quella conosciuta generalmente dal comune Cittadino) sottende l’estrema opzionalità della necessità della sua compilazione ed invio,  bensì indicare chiaramente il pericolo di ulteriori sanzioni per un mancato invio dei dati del trasgressore e questo anche nel caso si tratti del proprietario del veicolo. Analogamente, e con le stesse motivazioni elencate in precedenza, richiedo che nell’intestazione del modulo allegato non si indichi “Invito a fornire informazioni” (ma si utilizzi un titolo consono ed adeguato ad indurre un’attenta lettura, ad esempio “ATTENZIONE:” ) e le dimensioni del  carattere siano tali da poter essere letti agevolmente da chiunque e non da indurre a pensare che si tratti di una nota di poco conto; dove vengano evidenziati chiaramente (es. utilizzando il grassetto) i pericoli di sanzione per un mancato invio in modo da attirare l’attenzione del lettore, sottolineando altresì che, per non incorrere nella sanzione, la comunicazione DEVE essere effettuata  anche nel caso in cui il trasgressore sia il proprietario del veicolo.  Rammentoche non stiamo parlando di persone che conoscono necessariamente i formalismi e le “usanze” di terminologia degli articoli di legge: si tratta di semplici Cittadini che per errore hanno commesso una violazione e che intendono pagare la giusta ammenda e che hanno il diritto di venire a conoscenza (senza doversi munire di lente di ingrandimento e leggere per filo e per segno ogni parte della comunicazione, compresi eventuali allegati, anche nelle loro parti stampate in carattere minuscolo) dei possibili pericoli in cui possono incorrere (che nel caso specifico comportano una sanzione più di quattro volte la giusta ammenda originale).

 Infatti, penso ci siano gli estremi per affermare oggettivamente che l’attuale formulazione della comunicazione manchi dei requisiti minimi indispensabili per una corretta e trasparente comunicazione con il Cittadino comune, inducendolo a cadere nell’equivoco che, in aderenza del precedente testo legislativo (precedente alla sentenza della Corte Costituzionale del 24/01/05 n. 27), il pagamento della sanzione senza invio di alcuna comunicazione comporti implicito riconoscimento della paternità della violazione; penso inoltre che si possa addirittura ipotizzare una volontà di rendere non sufficientemente trasparente e quindi di immediata comprensione, preferendo il pagamento di un’ammenda, utile solo a rimpinguare le casse del Comune, rispetto ad una giusta decurtazione dei punti della patente.

Oltre alle evidenti manchevolezze di forma e trasparenza nella formulazione della comunicazione stessa, desidero inoltre evidenziare l’inadeguatezza della legge in oggetto in quanto favorisce i trasgressori recidivi che, con un semplice pagamento, possono continuare imperterriti a perpetuare le stesse violazioni (se ovviamente non hanno problemi economici) senza per questo incorrere al ritiro della patente; diversamente chi (e penso sia la maggioranza) non è avvezzo alle contravvenzioni (per cui la decurtazione di qualche punto all’anno non mette sicuramente in forse la possibilità di guida di un veicolo) per mancata conoscenza delle normative in corso non opportunamente evidenziate nella comunicazione di infrazione, si trova a dover pagare una multa spropositata e non commisurata alla violazione effettuata coscientemente. L’obiettivo di una multa DEVE essere primariamente quello di educare il Cittadino e indurlo a non ripetere comportamenti socialmente dannosi e questo deve avvenire indipendentemente dalle sue condizioni economiche, il che porterebbe anche a ipotizzare una parziale incostituzionalità della legge stessa.

Mi sento infine di affermare che mi sembra non ci si renda sufficientemente conto come applicazione di leggi e comportamenti come quelli in oggetto (es. l’impossibilità di avere un’ammenda commisurata per il ravvedimento e aver fornito in ritardo il modulo compilato, pur ovviamente accettando il dovuto decurtamento di punti sulla propria patente, portando concrete motivazioni relative all’attuale formulazione della notifica; così come il rifiuto a recepire qualsiasi  suggerimento atto ad evitare che ulteriori altri Concittadini onesti incorrano nella medesima violazione senza volerlo) vadano ad intaccare la credibilità che il Cittadino ha delle Istituzioni e portino, come logica conseguenza, una sua diffidenza nei confronti delle forze dell’ordine quali la Polizia ed i Vigili che rischiano di essere visti non come persone al servizio del Cittadino, bensì entità da cui dover stare attenti e di cui diffidare.

Ing. CONTINI Enzo

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ECCOVI ORA LA RISPOSTA che ho ricevuto dall’Ufficio Relazioni Esterne!!!!

Da: Relazioni Esterne – Sportello del Cittadino [mailto:barbara.pallavidino@comune.torino.it]
Inviato: venerdì 27 maggio 2011 11:22
A: Contini Enzo
Oggetto: Re: RECLAMO per notifica N. 0036046791: MANCANZA DI UNA CONSONA FORMULAZIONE DELLA NOTIFICA DELLA VIOLAZIONE CHE RENDA EVIDENTI TUTTE EVENTUALI SUCCESSIVE SANZIONI, compresa la notifica del trasgressore (non più il proprietario del veicolo per default)

Egregio Signor Contini

dal 30 giugno 2003 sono entrate in vigore le disposizioni dell’articolo 126-bis del Codice della Strada, introdotto dal decreto legislativo 15.1.2002, n. 9, modificato dal decreto-legge 27.6.2003, n. 151, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale – Serie generale n. 149 del 30.6.2003, che disciplinano la patente a punti.

La sentenza n° 27 del 24/01/2004 della Corte Costituzionale [NOTA MIA: in realtà la sentenza è del 12-24 gennaio 2005, n. 27 (Gazz. Uff. 26 gennaio 2005, n. 4, 1ª Serie speciale)] ha sancito l’illegittimità costituzionale della decurtazione punti applicata al proprietario senza che sia stato identificato compiutamente il conducente. A partire da tale data si è resa obbligatoria da parte del proprietario del veicolo la comunicazione dei dati del conducente.

In calce al verbale redatto ai sensi dell’Art. 158 C.d.S. che le è stato notificato è chiaramente riportato “si invita a comunicare……in base alle istruzioni contenute nell’allegato documento“.

In allegato lei ha sicuramente reperito la DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETA’ RESA DAL PROPRIETARIO DEL VEICOLO che proprio all’inizio della pagina numero uno, in un riquadro ben evidenziato intitolato “INVITO A FORNIRE INFORMAZIONI”  tra le altre cose precisa: “….Pertanto ai sensi dell’art 126 bis, comma 2 C.d.S. il PROPRIETARIO (persona fisica o giuridica) del veicolo, entro 60 giorni dalla data della notificazione del presente atto, deve fornire i dati personali e della patente del conducente al momento della commessa violazione, compilando la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà  di seguito riportata, onde non incorrere nella sanzione di cui all’art. 126 bis C.d.S……”

Vorrei inoltre precisare che anche altri articoli del Codice della Strada, per esempio l’art. 180, o del Codice Penale, art. 375 citano la parola invito che viene chiaramente intesa come richiesta, ordine, esortazione, sollecitazione, ingiunzione come indicato in qualsiasi dizionario dei sinonimi.

Mi pregio anche di ricordarle che i verbali redatti dalla Polizia Municipale di Torino si distinguono per la chiarezza e per la completezza delle informazioni fornite.

In ultimo la informo che non è previsto alcun ritiro della sanzione da parte dell’organo accertatore e che quindi l’unico modo previsto dalla norma, e precisamente all’art 203 e 204-bis del C.d.S., per l’archiviazione di un verbale è la proposizione di un ricorso  al Prefetto o al Giudice di Pace, con le procedure indicate anche sul verbale che le è stato notificato.

Cordiali saluti.

AgS Barbara Pallavidino Apg
Corpo di Polizia Municipale
Relazioni Esterne – Sportello del Cittadino

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SIETE ANCORA CURIOSI? Eccovi allora la mia successiva replica a cui non è stato dato seguito!!

Da: Contini Enzo
Inviato: venerdì 27 maggio 2011 12:45
A: ‘Relazioni Esterne – Sportello del Cittadino’
Oggetto: R: RECLAMO per notifica N. 0036046791: MANCANZA DI UNA CONSONA FORMULAZIONE DELLA NOTIFICA DELLA VIOLAZIONE CHE RENDA EVIDENTI TUTTE EVENTUALI SUCCESSIVE SANZIONI, compresa la notifica del trasgressore (non più il proprietario del veicolo per default)

Gentile Pallavidino,

La ringrazio innanzitutto per la sollecita risposta alla mia precedente email e di questo Le sono grato.

Mi dispiace tuttavia che un Ufficio Relazioni con il Pubblico, penso istituito nell’ottica di instaurare un buon  rapporto con il Cittadino e preposto a migliorare al meglio le sue modalità di comunicazione con il medesimo, non riesca a recepire come una persona “comune” che riceva per la prima volta un verbale di violazione delle norme della strada che comporti la decurtazione di punti sulla patente, con la modalità con cui viene attualmente richiesta, possa agevolmente incorrere nella violazione seguente di “mancata esibizione del documento richiesto”, nel caso in cui il trasgressore sia il proprietario del veicolo.

Non stiamo parlando di persone che conoscono necessariamente i formalismi e le “usanze” di terminologia degli articoli di legge: si tratta di semplici Cittadini che per errore hanno commesso una violazione e che intendono pagare la giusta ammenda e che desiderano venire a conoscenza (senza doversi munire di lente di ingrandimento e leggere per filo e per segno ogni parte della comunicazione, compresi eventuali allegati, anche nelle loro parti stampate in carattere minuscolo) dei possibili pericoli in cui possono incorrere (che, nel caso specifico, comportano una sanzione più di quattro volte la giusta ammenda originale).

Non penso sia necessario ricordarle che prima della sentenza della Corte Costituzionale del 24/01/05 n. 27 il pagamento della sanzione senza invio di alcuna comunicazione comportava un implicito riconoscimento della paternità della violazione e che sia assai diffusa nei Cittadini (come me) che non sono consoni alla violazione di leggi, pensare che tale normativa sia ancora oggi in vigore. Ne è dimostrazione che parlandone al lavoro e tra amici ho trovato ben 4 persone che in questi ultimi anni sono incorsi nel medesimo mio errore; anche una semplice ricerca su Internet conferma che molti Cittadini incorrono involontariamente in quella ulteriore sanzione (esistono addirittura siti di avvocati che online vendono, per poche decine di euro, un precompilato per effettuare il ricorso proprio per questa violazione!).

Costa davvero tanto mettere nella notifica, ad esempio nell’ampia sezione delle violazioni accertate dove si fa riferimento alla decurtazione dei punti della patente, una frase che chiaramente ed in modo evidente indichi che la mancata compilazione ed invio del modulo allegato di dichiarazione di responsabilità comporta un’ammenda da 266 a 1075 euro e che questo vale anche se il trasgressore è il proprietario del veicolo stesso?

Se, come lei mi dice, “i verbali redatti dalla Polizia Municipale di Torino si distinguono per la chiarezza e per la completezza delle informazioni fornite” (lasciando intendere che non ci sia la volontà nemmeno di recepire ed ipotizzare possibili suggerimenti per migliorare l’attuale comunicazione), mi chiedo veramente come siano le comunicazioni effettuate altrove e come possa la legge ammettere che ciò sia permesso.

Infine, mi dispiace anche e soprattutto perché mi sembra che non ci si renda sufficientemente conto che così operando si va ad intaccare sempre più la credibilità che il Cittadino ha delle Istituzioni e che questi comportamenti (es. la mancanza di trasparenza nella comunicazione; l’impossibilità di accettare un eventuale ravvedimento e consentendo comunque l’invio tardivo del modulo compilato, pur ovviamente accettando il dovuto decurtamento di punti sulla propria patente e un’ammenda commisurata) portano, come logica conseguenza, una sua sempre più marcata diffidenza nei confronti delle forze dell’ordine quali la Polizia ed i  Vigili che rischiano di essere visti non come persone al servizio del Cittadino bensì come entità da cui dover stare attenti e di cui diffidare.

Se quella precedente rimarrà la definitiva risposta, con amarezza ricorrerò al Giudice di Pace, confidando almeno nella Giustizia.

Cordialmente

Ing. Contini Enzo

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Se poi vuoi leggere tutta la saga, sentenza del Giudice di Pace inclusa, puoi  seguire questi link o andare nella categoria giustizia, burocrazia e malcostume:

Informazioni su Enzo Contini

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10 risposte a All’attenzione del Comando della Polizia Municipale di Torino e dell’URP

  1. Magari la prossima volta vedi di parcheggiare bene, troglodita.

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    • Enzo Contini ha detto:

      Magari la prossima volta che inserisci un commento in un blog, lavati prima la bocca. Se poi ti ricorderai di attivare il cervello, forse riuscirai anche a comprendere i punti salienti del post che hai letto! 😉

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  2. Enzo Contini ha detto:

    Da: Contini Enzo
    Inviato: venerdì 12 ottobre 2012 10:08
    A: ‘ezio.simionato@comune.torino.it’
    Cc: ‘infopm@comune.torino.it’; ‘contactcenterpm@comune.torino.it’; ‘ufficioverbali@comune.torino.it’; ‘pm.patenteapunti@comune.torino.it’; ‘barbara.pallavidino@comune.torino.it’
    Oggetto: R: RECLAMO per notifica N. 0036046791: MANCANZA DI UNA CONSONA FORMULAZIONE DELLA NOTIFICA DELLA VIOLAZIONE CHE RENDA EVIDENTI LE TUTTE EVENTUALI SUCCESSIVE SANZIONI, compresa la notifica del trasgressore (non più il proprietario del veicolo per default)

    Gentile Ezio,

    Le scrivo nuovamente relativamente alle attuali modalità di notifica da parte del Comando di Polizia di Torino per infrazioni che richiedano la decurtazione dei punti sulla patente.

    Avevo a suo tempo evidenziato come non sia assolutamente evidente nell’attuale formulazione l’eventuale successiva sanzione se non viene notificato il trasgressore ANCHE nel caso in cui questo sia il proprietario del veicolo.

    Avevo anche mostrato (pubblicando le rispettive notifiche scansionate) come almeno alcuni Comando di Polizia, quale ad esempio quello di Caselle Torinese, un’infrazione analoga venga notificata con modalità che soddisfano pienamente i requisiti di trasparenza da me richiesti a suo tempo per la notifica da parte della Polizia Municipale di Torino.

    Mi aveva gentilmente risposto che aveva parlato con un responsabile degli uffici interessati ed aveva inoltrato la mia precedente email per la valutazione circa la fattibilità di quanto da me suggerito.

    Proprio ieri ho ricevuto un nuovo commento nel mio blog ad uno dei miei post su tale argomento, che mi fa capire come nulla sia purtroppo cambiato.
    Gradirei quindi saperne le motivazioni che evidentemente sono relative a problematiche di fattibilità che personalmente non riesco a comprendere.

    Riporto integralmente il commento che mi è arrivato (presente online al seguente link) affinché possa nuovamente giudicare personalmente con coscienza e prendere eventualmente opportune azioni.

    In attesa di un riscontro

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    • Enzo Contini ha detto:

      Ho ricevuto una sollecita risposta dall’Isp. Ezio Simionato che gia il 3 maggio mi aveva risposto e si era interessato personalmente a far giungere i miei commenti al responsabile degli uffici interessati. Non posso che ringraziarlo nuovamente pur non comprendendo come siano possibili i ritardi di cui fa riferimento. Riporto nel seguito lo scambio di email sperando anche che possano servire a Nicola Romeo qualora decida di ricorrere al Giudice di Pace.
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      Da: Ufficio Relazioni Esterne [mailto:ezio.simionato@comune.torino.it]
      Inviato: venerdì 12 ottobre 2012 13:18
      A: Contini Enzo
      Oggetto: Re: RECLAMO per notifica N. 0036046791: MANCANZA DI UNA CONSONA FORMULAZIONE DELLA NOTIFICA DELLA VIOLAZIONE CHE RENDA EVIDENTI LE TUTTE EVENTUALI SUCCESSIVE SANZIONI, compresa la notifica del trasgressore (non più il proprietario del veicolo per default)

      Egregio Signor Contini,
      ci scusiamo per il ritardo rispetto all’impegno preso, ma il settore interessato è in fase di rinnovamento, compresa la relativa modulistica.
      Mi è stato confermato che verranno presi in considerazione anche i Suoi preziosi suggerimenti.

      Buona giornata

      Isp. Simionato
      Comando Polizia Municipale di Torino
      Ufficio Relazioni Esterne
      “Sportello del Cittadino”
      0114426401

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      • Enzo Contini ha detto:

        Da: Contini Enzo
        Inviato: venerdì 12 ottobre 2012 20:27
        A: ‘Ufficio Relazioni Esterne’
        Cc: ‘infopm@comune.torino.it’; ‘contactcenterpm@comune.torino.it’; ‘ufficioverbali@comune.torino.it’; ‘pm.patenteapunti@comune.torino.it’; ‘barbara.pallavidino@comune.torino.it’
        Oggetto: R: RECLAMO per notifica N. 0036046791: MANCANZA DI UNA CONSONA FORMULAZIONE DELLA NOTIFICA DELLA VIOLAZIONE CHE RENDA EVIDENTI LE TUTTE EVENTUALI SUCCESSIVE SANZIONI, compresa la notifica del trasgressore (non più il proprietario del veicolo per default)

        Gentile Ezio,
        sono felice nell’apprendere che le semplici modifiche da tempo suggerite nella modulistica in oggetto (tra l’altro già presenti nella comunicazione di altri Comuni) saranno in futuro presenti anche in quella nel nostro Comune. Sicuramente non sono che un piccolo aspetto di un rinnovamento quanto mai necessario del settore interessato, come Lei stesso afferma.

        Tenga tuttavia presente che nel frattempo, proprio a causa di questo ritardo, altri cittadini ignari continuano a subire inconsciamente l’ingiusta ammenda, come tragicamente evidenziato dal commento che le ho riportato, con conseguente ovvia disaffezione della popolazione non solo verso le forze dell’ordine ma anche verso le istituzioni pubbliche in genere e questo penso sia assai grave.
        In quel caso particolare, incomprensibile ed inaccettabile è anche il fatto che presso gli uffici dei Vigili Urbani di via Bologna nessuna delle persone addette a fare visionare le foto dell’autovelox ed a ricevere il pagamento dell’infrazione, si sia preoccupata di avvertire il Cittadino, evidenziando la necessità di presentare i dati richiesti per evitare nuove salate sanzioni non volute … evitando così che il malcapitato dovesse successivamente “devolvere” un quarto del proprio stipendio, cosa assai gravosa soprattutto in questo periodo di crisi economica.
        Inoltre, purtroppo non si tratta di una mancanza specifica solo nella comunicazione di infrazione da parte del Comune di Torino ma è presente in quella inviata da altri Comuni anche limitrofi, come evidenzia ad esempio la lettera pubblicata recentemente su Specchio dei Tempi relativamente al Comune di Rivoli e da me riportata come commento nel post del mio blog.

        Mi permetto quindi di sottolineare come, non solo per me ma penso anche per la maggior parte dei Cittadini del territorio, risultino inaccettabili ed inammissibili sia il ritardo da Lei citato (almeno relativamente al rifacimento della modulistica in questione che, eventualmente provvisoriamente, richiede un impegno di pochi minuti per scrivere una sola evidente frase chiarificatrice da introdurre nella comunicazione in oggetto) sia il mancato riguardo da parte degli addetti allo sportello degli uffici dei Vigili Urbani nello svolgere la loro funzione istituzionale di servizio ed ascolto del Cittadino.

        Le sarei grato se facesse pervenire il mio rammarico a chi di dovere, sperando nel futuro di non dover ancora ricevere da visitatori del mio blog commenti quale quello in questione.

        Ringraziandola per l’attenzione, Le sarei molto grato se potesse informarmi nel futuro (spero assai prossimo) quando la modulistica in oggetto subirà le dovute modifiche.

        Enzo Contini
        _______________________________________________

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  3. nicola Romeo ha detto:

    Buongiorno sig Enzo
    la informo che proprio in questi giorni sta capitando a me esattamente la stessa cosa che è successa a Lei ed esattamente nel Comune di Torino.
    Questa mattina mi sono recato negli uffici dei Vigili Urbani di via Bologna, dove ho fatto presente esattamente le stesse motivazioni da lei espresse, con inoltre l’aggravante che all’interno della prima contestazione non vi era alcun modulo allegato, oltre al verbale ed al bollettino di pagamento. Riconosciuta quindi l’infrazione (dopo essermi inoltre recato a visionare le foto dell’autovelox), ho provveduto al pagamento del verbale.
    Oggi a distanza di 4 mesi mi sono visto recapitare un verbale di pagamento della esorbitante cifra di 282 euro per infrazione dell’articolo 126/b del codice della strada.
    Ribadisco che, pagando il verbale originario, ho dato per scontato che implicitamente io avessi ammesso di essere il conducente dell’autoveicolo multato dall’autovelox. Inoltre, come ho già evidenziato, all’interno della raccomandata non vi era alcun modulo allegato, come i vigili dicono dovesse esserci, e non vi era null’altro che quella minuscola scritta da Lei evidenziata, che Loro solo oggi mi hanno fatto notare.
    Inoltre, la mia assoluta buona fede è dimostrata anche dal fatto che successivamente alla contestazione dell’infrazione io mi sono recato presso il comando, (con il mio bambino di soli 2 mesi, attendendo più di 2 ore) per visionare le foto dell’autovelox, e la loro malafede è invece confermata dal fatto che nemmeno in quell’occasione alcuno mi abbia fatto accenno alla necessità di presentare i dati richiesti.
    La domanda è: se ero già al Comando per visionare le foto, per quale motivo non avrei dovuto mostrare i dati richiesti, visto che ho immediatamente provveduto al pagamento del verbale?

    Il problema è che come da Lei giustamente fatto notare, si gioca sulla buona fede degli onesti cittadini, per fare cassa, senza pensare alle conseguenze che portano questi atteggiamenti …
    Per me e la mia famiglia 282 euro corrispondono ad una settimana di duro lavoro e doverla pagare senza aver commesso alcun reato la ritengo un’ingiustizia ed un abuso. Quel poco di fiducia nelle istituzioni ormai è completamente passata ed io, come molti altri cittadini, non vogliamo più prestarci ad ingrassare le tasche dei vari Fiorito e compagnia bella. Ho un bambino piccolo ed una famiglia, lavoro duramente e pago le tasse, non rubo, non truffo e quando sbaglio pago, ma non voglio assolutamente essere preso in giro.

    Inoltre, quattro mesi fa, ho fatto domanda per il bonus bebè in occasione della nascita di mio figlio, per un bando emesso dalla regione Piemonte, ed ancora oggi io ed altri 234 cittadini, non abbiamo ricevuto quel bonus perchè la Regione non ha stanziato i fondi di un bando da Lei emesso.
    Dove finiscono i soldi che illecitamente ci prendono con questi cavilli burocratici approfittando dell’onestà e della buona fede degli onesti cittadini?

    Lei è una persona onesta e con cultura, lo si vede dal modo di scrivere e le chiedo di aiutare me e gli altri onesti cittadini truffati. Vada avanti con questa battaglia ed avrà il mio e l’appoggio di tutti i cittadini torinesi ed italiani onesti.

    In attesa di Suo riscontro la ringrazio e saluto

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    • Enzo Contini ha detto:

      Nicola mi è spiaciuto leggere il tuo commento anche perchè speravo che nel tempo la truffa, perchè di questo si tratta, avesse avuto fine almeno qui nel mio Comune di Torino.
      Se leggi il commento (3/4/2012) da me lasciato nel mio post “lettera aperta al Sindaco di Torino” del 23/11/2011, dopo aver avuto occasione di vedere come la notifica di una infrazione analoga fatta dal Comando di Polizia di Caselle Torinese soddisfi pienamente i requisiti di trasparenza da me richiesti a suo tempo alla Polizia Municipale di Torino, l’Isp. Simionato del Comando Polizia Municipale di Torino (Ufficio Relazioni Esterne, “Sportello del Cittadino”) mi aveva gentilmente risposto “Egregio signor Contini, grazie per la collaborazione. Ne ho parlato con un responsabile degli uffici interessati, al quale ho inoltrato la Sua mail, per la valutazione circa la fattibilità di quanto da Lei suggerito. Buona giornata“.
      Da quanto mi dici ora non solo non è cambiato nulla, ma nemmeno andando di persona a pagare e chiedendo di visionare il video non si sono neppure degnati di avvertirti (“ricordarti?) che, se non lasciavi la dichiarazione di paternità dell’infrazione non avresti sì avuto la decurtazione dei punti, bensì la salatissima multa aggiuntiva!

      Putroppo sembra proprio che per sostenere le magre finanze dei Comuni, questi non abbiano trovato nulla di meglio che intensificare le multe … e chi ha i soldi per pagare può continuare a fregarsene di rispettare le regole civili del codice della strada perchè tanto la decurtazione dei punti in quel caso non avviene.
      Mia moglie lavora a Ciriè da più di 20 anni e non ha mai preso una multa fino allo scorso anno: ora siamo già a quota 3 nel giro di poco più di un anno! … una dal Comando Polizia Municipale di Torino, una da quello di Caselle Torinese e l’ultima da quello di Ciriè. Ho purtroppo così avuto modo di notare come assai differenti possano risultare le comunicazioni e, sebbene quella di Ciriè sia sicuramente migliore di quella di Torino (in essa è presente un “N.B. LEGGERE ATTENTAMENTE ANNOTAZIONI A LATO DEL BOLLETTINO POSTALE” dove è indicata la sanzione di 269 € ), solo in quella di Caselle Torinese è indicato chiaramente che la dichiarazione deve essere fatta anche nel caso in cui il conducente sia il proprietario del veicolo e comunque viene puntualmente ricordato all’atto del pagamento se effettuato al Comando di Polizia di Caselle.
      COSTA DAVVERO TANTO METTERE QUELLA FRASE CHIARIFICATRICE BEN IN EVIDENZA? Mi viene da pensare che, sulla base di quanto mi ha risposto l’Ispettore dell’Ufficio Relazioni Esterne, almeno per la comunicazione di infrazione redatta dal Comando Polizia Municipale di Torino non esista per qualche motivo (a me ignoto) “la fattibilità” di quanto da me suggerito!!!! Possibile?

      Penso tu abbia letto anche il seguito della mia vicenda, relativamente al mio ricorso al Giudice di Pace: anche se vorrei che tu come tutti i “derubati” aprissero una causa legale perchè forse solo così (prima o poi) qualcosa potrà cambiare, tieni conto che oltre ad un’ulteriore spesa di qualche decina di euro, devi contare di perdere alcune ore di lavoro (l’udienza è ovviamente nelle ore lavorative e generalmente tocca aspettare qualche ora) e non si è certi che la vera giustizia sia assicurata (almeno non lo è stato nel mio caso! Anzi … sono stato deriso e mandato fuori dall’aula …).

      … oramai è una pratica diffusa in molti Comuni: vedi anche il commento seguente relativo al Comune di Rivoli.

      Spero non ti dispiaccia se inoltro quanto da te qui scritto sempre all’Ufficio Relazioni Esterne ed in particolare sia all’AgS Barbara Pallavidino che si era limitata a rispondermi che “i verbali redatti dalla Polizia Municipale di Torino si distinguono per la chiarezza e per la completezza delle informazioni fornite” sia all’Ispettore Simionato che almeno mi aveva gentilmente risposto e ne aveva parlato con un responsabile degli uffici interessati. Già che ci sono inoltro il tutto anche alla Consigliera Comunale Monica Cerutti che, da me interpellata tempo fa, mi aveva risposto: “Hai ragione e condivido il tuo pensiero, la questione che mi segnali è molto specifica e riguarda accorgimenti tecnici di comunicazione che, come ripeto, sembrano anche a me assurdi. Ho inoltrato la tua mail anche al gruppo Sel in comune“.

      Quando e se riceverò qualche risposta, la pubblicherò come commento a questo post …

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  4. Pingback: Lettera aperta al Sindaco di Torino | Enzo Contini Blog

  5. Gianluca ha detto:

    come al solito è evidente come l’intento non sia educare ma fare cassa… non è presunzione di essere dalla parte del giusto ma consapevolezza che sola la legge e non il buon senso può giustificare un vero e proprio sopruso… legge forte coi deboli e debole coi forti… la cassazione tutela qualcuno che evidentemente ha fatto il furbetto e gli altri se la prendono…

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  6. Credo che l’URP fallisca nel suo compito dal momento in cui non si occupa della COMPRENSIONE delle reali necessità del cittadino (che in questo caso sono un’esortazione alla chiarezza), barricandosi nella presunzione di essere comunque dalla parte della giustizia.

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