Come smaltire a Torino animali domestici morti … ed il business della loro cremazione.

La morte di un animale domestico, fosse anche solo un criceto, è un evento triste sia per i bambini sia per le persone adulte che ancora sanno amare gli animali. La cultura della società in cui viviamo troppo spesso fa in modo che uno percepisca un animale come un oggetto e quindi, in quanto tale, di una qualche utilità pratica che esula dal sentimento: si acquistano quindi animali di razze particolari in quanto “belli” e magari esclusivi, si utilizzano per fare la guardia ad una proprietà (e.g. cani) o per abbellire e rendere interessante una struttura commerciale (e.g. pappagalli).

Un animale domestico è in realtà ben altra cosa: sa trasmetterti, con naturalezza e sincerità, tutto quell’affetto che può e questo ovviamente è commisurato al tipo di animale, sebbene sia sempre presente.

Pur abitando in città, fin da piccolo ho avuto animali a partire dai criceti: ancora oggi mi ricordo quando, piccolissimo, la mia Ciccettina (così si chiamava) partorì un numero incredibile di piccoli che dopo pochi giorni erano già indipendenti e capaci di fare tutto ciò che serve loro per vivere … mentre io, dopo anni, ero ancora completamente dipendente dai genitori. Mi ricordo ancora oggi che ciò mi aveva fatto pensare!
Anche a mia figlia ho quindi, fin dalla tenera infanzia, dato la possibilità di confrontarsi con animali domestici che spesso risultano utili allo sviluppo ed addirittura sono terapeutici (anche gli asini sono spesso utilizzati in comunità terapeutiche).

Ma torniamo al tema del post. Ci è morto uno degli animali di casa, Tamburino, un bel coniglietto nano, tutto bianco, affettuosissimo e coraggiosissimo. Nel giro di due giorni ci ha lasciato e a nulla è servito portarlo dal veterinario non appena ci siamo resi conto che non stava bene. Per chi non ha avuto un coniglietto, sembrerà assai strano che un animale usualmente considerato cibo, sappia darti tanto, ma chi ne ha avuto uno sa bene di cosa sto parlando …

Una volta morto mi è toccato l’ingrato compito di smaltire adeguatamente il suo corpo. Ho telefonato quindi al numero verde dell’AMIAT (la società di smaltimento rifiuti della mia città) per sapere come fare, pensando che, come esistono aree di smaltimento per pile o olii, esistesse anche un centro di raccolta in cui portare gli animali domestici morti. L’operatrice, un po’ stupita della domanda (evidentemente considerata anomala), mi chiede di attendere e dopo qualche tempo torna con una risposta al mio quesito: dovevo telefonare ad uno dei seguenti numeri dell’ASL TO1 (011 70958953/54/55) in quanto erano loro ad occuparsi di tale smaltimento.
Telefono quindi al primo dei numeri fornitomi e mi risponde un signore, rivelatisi in seguito molto gentile, che si presenta con “Sardigna, cosa desidera?“. Quasi certo di aver sbagliato numero, spiego il mio problema e gentilmente mi dice che da tempo loro non offrono più tale servizio non avendo più un inceneritore autorizzato, per cui era necessario rivolgersi ad enti privati. Cercando poi in seguito su Internet trovo poi che effettivamente “dal 1° settembre 2007 è stato chiuso l’impianto di termodistruzione di carcasse animali in funzione presso la Sardigna di Torino (via San Germagnano 48, Torino)“. In   una pagina del vecchio sito dell’Enpa (riportata in fondo) leggo che quel servizio pubblico è durato per almeno 30 anni. Trovo anche un modulo che sembra indicare che ora si occupi, per conto dell’ASL TO1, della cattura di animali in telenarcosi …

Cerco quindi su Internet l’elenco degli enti e in questa pagina di InformAmbiente del sito della Città di Torino trovo un’apposita sezione dedicata a “La morte di un animale” dove viene detto “Per richiedere l’elenco delle ditte specializzate può rivolgersi all’ASL TO1, Via San Domenico 22/a – tel. 011 5663204/5663110“.  Nel medesimo sito viene anche specificato “Nel caso in cui il nostro animale d’affezione venisse a mancare la legge impone l’obbligo di provvedere alla sistemazione definitiva del corpo, vietandone l’abbandono, lo scarico o l’eliminazione incontrollata (in Italia, questa violazione é punita ai sensi del D.Lgs. n. 36/2005 art. 4, che prevede una sanzione amministrativa che può arrivare fino a euro 28.000,00). Le spoglie possono essere interrate in un terreno di proprietà (non vale per gli equini) o in alternativa smaltite in centri di cremazione o di sepoltura appositamente autorizzati dalle autorità competenti per il territorio. Gli animali randagi quali cani, gatti e volatili, trovati morti sul territorio cittadino, vengono raccolti dal Comune tramite il Canile Municipale di Via Germagnano 11. Le segnalazioni devono essere rivolte al Comando di Polizia Municipale (pronto intervento pattuglie, tel. 011 0111) che attiverà il Canile“.

Telefono quindi a quel numero (011 5663204) dell’ASL TO1, dove mi viene confermato (anche qui aspettando un po’ la risposta per via della “strana” richiesta) che ci si deve rivolgere ora a ditte private autorizzate e mi viene indicato, in particolare, il numero 3339019360. Al mio stupore che ci si debba rivolgere solo a dei privati per un qualcosa di così utile alla società, non sa purtroppo che darmi ragione, dispiaciuto sinceramente.
Tuttavia, provando a telefonare a quel numero indicatomi, ricevo la comunicazione automatica che si tratta di un numero disabilitato alle chiamate entranti.

A questo punto, sufficientemente allibito, mi decido a chiedere via chat ad un amico, che so essere amante degli animali, per ricevere qualche indicazione, sperando che in passato abbia già purtroppo aver dovuto affrontare la stessa problematica. Mi risponde a breve dicendomi di non possedere informazioni a tale riguardo e consigliandomi (come avevo fatto a non pensarci io prima!!) di contattare la veterinaria che sicuramente sapeva come fare.
Così ho fatto e gentilmente mi viene detto che il loro studio si appoggia ad una delle ditte autorizzate, l’Arca Ecologica, ed io potevo o portare da loro la carcassa (che sarebbe stata poi da quelli ritirata), o contattarli direttamente al numero 3339019368 e portando io stesso il tutto nella loro sede in via del Francese 70b: noto subito che il numero è quasi identico a quello fornitomi dall’operatore dell’ASL TO1, ad eccezione dell’ultima cifra, che ora è quella corretta.
Telefono a l’Arca Ecologica  e mi viene detto di portare pure il tutto in quanto era un orario di apertura: alla mia richiesta del costo, mi viene detto che, se lo porto io, il costo per la cremazione di un coniglietto nano è di 25€. Fortunatamente ero in ferie per cui non ho avuto problemi ad attivarmi immediatamente: sembrandomi una cifra non indifferente per smaltire un animaletto che, quando comprato in un negozio di animali, mi era costato 15€ (comprensivo del costo dell’allevatore, del cibo e del guadagno negoziante), vado a cercare il sito di quella ditta e scopro che quella “A partire dal mese di Agosto 2008, è presente a Torino anche con il forno inceneritore riconosciuto ai sensi del REG.C.E. 1069/2009 per la cremazione singola di animali d’affezione” (quindi poco dopo la chiusura del 2007 dell’inceneritore de Sardigna dell’ASL TO1) e che “Sono al servizio del cittadino e degli ambulatori veterinari dal mese di Marzo 2002, per la raccolta ed il trasporto alla termodistruzione di animali da compagnia e prodotti di origine animale“. Guardo la pagina dei prezzi e vedo che per una cremazione singola (l’unica di cui viene fornita indicazione dei prezzi) viene chiesto dai 150€ (per gatti, conigli, cani di piccola taglia fino a 5 Kg), fino a 250€ per cani di grossa taglia: viene specificato che, “al termine della cremazione, le ceneri verranno consegnate al proprietario all’interno di un’urna“. Viene infine in calce poi precisato che per l’utente non interessato all’incenerimento singolo, potrà usufruire del servizio smaltimento collettivo a tariffe molto inferiori“, senza alcuna specificazione di prezzi.

Mi sento quindi quasi fortunato della cifra indicatami telefonicamente e non mi chiedo neppure quanto sarebbe costato smaltirlo portandolo dal veterinario con successiva consegna al vettore dell’ente. Vado quindi in Strada del francese 70b e trovo la piccola insegna della ditta, collocata in una parte rientrante di un capannone, in una zona industriale molto periferica. Ad accogliermi c’è un signore che, vedendomi con il pacchetto in cui avevamo riposto Tamburino, comprende ovviamente il perché della mia venuta e mi chiede: “Vuole solo lasciarlo?“. Comprendo allora che la richiesta è se non desidero la cremazione singola da 150€ vista sul sito, … mi affretto a rispondere affermativamente sperando a questo punto di ottenere il servizio “semplice” che mi era stato indicato telefonicamente. Dopo aver posato il sacchetto in un locale adiacente, mi si avvicina (con un sogghigno, … o almeno così l’ho percepito) e, senza proferire parola, allunga una mano ad indicare che ora dovevo pagare. Chiedo quindi esplicitamente la ricevuta, sinceramente dubitando che mi fosse fornita se avessi pagato a se stante. Mi porta quindi nell’ufficio adiacente e, prendendo da una borsa il blocco delle ricevute, me la compila: mi chiede quindi se volevo anche un qualsivoglia documento di cui ignoravo l’esistenza, per cui rispondo che desideravo ovviamente avere tutto quello che era previsto dalla procedura. Mi dice che non sarebbe stato necessario, trattandosi di un animale senza microchip identificativo, ma che me lo avrebbe comunque fatto. Nel mentre, guardandomi intorno, vedo decine di piccole urne (la maggior parte di legno grezzo) di ceneri di animali, etichettate con il nome del defunto … urne degli animali il cui il padrone aveva richiesto una cremazione “singola”: rimango allibito.

Esco infine da quel luogo alquanto disgustato, soprattutto dal business generato da una mancanza di un analogo servizio pubblico territoriale, un tempo esistente e durato almeno 30 anni di anni come attesta una pagina del vecchio sito dell’Enpa che riporto in fondo.

Mi chiedo anche quanti cittadini, seppure volenterosi e coscienziosi, sono stati, sono e saranno disposti ad una trafila quale quella da me precedentemente descritta (per non parlare poi del costo) o magari hanno preferito, preferiscono o preferiranno utilizzare un cassonetto, nonostante le chiari indicazioni del Comune e il pericolo di multe (oggettivamente basso). Se da un lato infatti mi sembra persino eccessivo che lo smaltimento di mobili e quant’altro sia effettuato gratuitamente (anche a domicilio) dal servizio pubblico (AMIAT), dall’altro mi sembra assurdo che non esista un servizio pubblico per lo smaltimento di animali domestici morti, demandando il tutto ad enti privati che ovviamente approfittano di questa occasione di business: questi ultimi pure potrebbero esistere, qualora uno voglia un funerale singolo, ma sarebbe una scelta, non un’imposizione.
Mi chiedo infine: e se uno deve smaltire della carne comperata in un negozio di macelleria, magari un pollo o un coniglio che si conservava in un congelatore e poi è andata a male (e.g. per via di un blackout), che cosa deve fare?? Usare l’indifferenziato/organico … o portarlo all’inceneritore privato pagando 25€ per un pollo/coniglio pagato pochi euro al supermercato?? Penso che della carne andata a male sia batteriologicamente più pericolosa di un animale domestico appena morto … ma forse mi potrei sbagliare!

Penso proprio che quando mi troverò in una analoga situazione, opterò per la seconda opzione legale di smaltimento indicata nel sito della Città di Torino, vale a dire “interrare in un terreno di proprietà“, magari chiedendo ad un parente/amico che ha un giardino o un campo privato.

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In una pagina del vecchio sito dell’Enpa di Torino (ancora comunque visibile su Internet) si leggono ancora le seguenti informazioni, oramai purtroppo obsolete, che attestano come la situazione fosse assai differente prima del 2007:Quando muore uno dei nostri amici animali, occorre informarsi presso il servizio veterinario del proprio Comune di residenza le modalità’ per la cremazione del corpo della bestiola. Riportiamo qui le modalità’ da seguire per il caso del Comune di Torino. Da circa 30 anni esiste a Torino un servizio pubblico di raccolta ed incenerimento degli animali morti, che dipende attualmente dal Servizio Veterinario dell’Azienda U.S.L. 4: la Sardinia.
Questo servizio è ubicato in via Germagnano n. 48, dietro la sede dell’AMIAT.
La Sardinia provvede prevalentemente alla raccolta ed all’incenerimento degli animali di affezione della Città di Torino: cani, gatti, canarini, ecc.
In caso di necessità, si occupa anche di distruggere i corpi degli animali morti per malattie infettive nella Provincia.
Al cittadino, che qui si rivolge per il proprio animale, viene rilasciato un certificato di avvenuto incenerimento.
Nelle ore in cui la Sardinia è chiusa, si possono depositare gli animali in due contenitori posti all’esterno della stessa.
Esiste inoltre un servizio di “Pronta disponibilità” 24 su 24, per cui in casi eccezionali (es.: ribaltamento di un camion sull’autostrada, in cui muoiano degli animali), telefonando al centralino della Polizia Municipale, vengono immediatamente reperite le due persone addette. Il cittadino può richiedere l’intervento della Sardinia al centralino della Polizia Municipale, oppure al servizio stesso.
La Sardinia è in via Germagnano n.48 – tel. 2621664;
La Polizia Municipale è in c.so XI Febbraio 22 – tel. 4606060
La Sardinia è aperta dal lunedì al venerdì dalle ore 7 alle ore 19; il sabato dalle ore 7 alle ore 17.”

Altri link utili:

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Ricevuta 1

Ricevuta 1

Ricevuta 2

Ricevuta 2

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Lascio infine alcune delle immagini di Tamburino, che sicuramente non avrebbe mai pensato che fosse così difficile e costoso smaltire le sue povere spoglie …

Tamburino da piccolo

Tamburino da piccolo (1)

Tamburino da piccolo (2)

Tamburino da piccolo (2)

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Informazioni su Enzo Contini

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12 risposte a Come smaltire a Torino animali domestici morti … ed il business della loro cremazione.

  1. Enzo Contini ha detto:

    Cara Cinzia, nessuno ha detto ed ha scritto che un animale morto, tanto più quando ha condiviso con te e con i figli tanto affetto, sia “uno scarto organico”.
    Mi permetto con coscienza solo di far notare che un servizio al cittadino che, solo pochi anni fa veniva (secondo me giustamente) offerto gratuitamente, ora viene gestito da ditte private che , sempre a mio parere, ne approfittano. Non è possibile che la cremazione di un piccolo animale venga a costare ben di più che il suo acquisto da piccolo con tutte le attenzioni, le cure e le spese che l’allevatore avrà sicuramente dovuto sopportare ed il guadagno del negoziante da cui uno l’ha preso.
    Questo è un discorso, quindi, che nulla ha che vedere con la sfera degli affetti da lei rimarcata.
    Mi spiace per la sua cagnolina e per la sua dovuta sofferenza al riguardo.

    Enzo

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  2. Cinzia ha detto:

    Buongiorno , ho letto il suo commento, riguardo lo smaltimento del suo Tamburino, e noto con rammarico che la cosa che le è dispiaciuta di più è stato il costo e che non ci fosse un ente predisposto x lo smaltimento gratuito. Io ho usufruito parecchie volte, purtroppo, del servizio dell’arca ecologica, e sinceramente se pur con tante difficoltà economiche, il dispiacere e il dolore che mi ha provocato la morte dei miei animali ( cani anche di grossa taglia come la dobermann e gatti) è nulla in confronto ai soldi spesi. Loro sono qui a casa con me, anche da morti, non potrei sopportare dopo una vita passata con loro, a saperli buttati in mezzo a tanti altri come rifiuti organici. Ad oggi 19 aprile 2020 purtroppo mi ritrovo a dover prendere la brutta decisione x la mia cagnolina Cleo , che essendo paralizzata ( fino ad ora girava con il carrellino) mi sta dicendo che non a più voglia di vivere. Ho passato con lei 12 anni più belli della mia vita ho fatto agiliti vacanze ho riso e pianto con lei. No non è uno scarto organico da smaltire come gli avanzi di carne (e mi chiedo di questi tempi chi possa buttare la carne) lei è parte di me parte della mia famiglia e tornerà a casa con me . Mi sarà difficile trovare i soldi x la sua cremazione ma rinuncerò volentieri anche a mangiare se occorre. Forse lei non era cosi affezionato al suo Tamburino e mi spiace molto x il coniglietto, ne ho uno anche io , salvato da una brutta situazione e provo lo stesso sentimento x lui come qualsiasi altro mio famigliare.

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  3. Silvia ha detto:

    Buongiorno. Ho avuto il suo stesso problema e trovo indecente che nel 2019 succedano certe cose: non tutti hanno possibilita di fare cremazioni a pagamento e anche 25 euro x me sono tanti e non mi dilungo in altri commenti.

    Saluti
    Silvia

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  4. Susanna ha detto:

    Un animale che ha vissuto anni con la famiglia non merita neanche una cremazione, perché 25€ sono eccessive!!! Pensi, io abito a Roma, dove la cremazione di un animale da affezione costa in una ditta 550€ +IVA (e dove ho fatto cremare la mia prima gatta mancata) ed in un’altra aperta più recentemente “solo” 250 + IVA. Mi sono organizzata, avendo molti gatti da anni che hanno fatto parte integrante della mia vita per 15/18 anni e quando serve prendo un treno e vengo all’Arca Ecologica, dove sono onesti, gentili, cortesi e comprensivi. Ogni mio micio ha la sua singola cremazione, ogni mio compagno di vita ha la sua cassettina di legno. Il prezzo richiesto è ben poca cosa rispetto a tutto l’amore sincero, puro e disinteressato che ognuno di loro mi ha dato nel corso della lunga vita passata insieme. Ognuno considera dei valori, mi domando sinceramente quali siano i suoi, che ha considerato Tamburino un oggetto di cui disfarsi e non un compagno di vita che avrebbe meritato, anche dopo la morte, un rispetto ed una gratitudine maggiore.

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    • Enzo Contini ha detto:

      Susanna, i miei “valori” sono quelli di voler bene e ricambiare l’amore di un animale o persona che sia e, se muore, mantenerne poi memoria nella mia mente e nei miei pensieri.
      Tutto quello che è business dell’animale o della persona morta mi disgusta.
      Avere la cassettina decorata o la cassa da morto di legno pregiato non penso dica nulla sul rispetto e la gratitudine che uno prova per quell’animale o persona che sia.

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      • Anonimo ha detto:

        Mi dispiace molto per il suo Tamburino. Per quanto riguarda la cremazione o comunque il voler dare una sepoltura ad un animale di affezione (così come facciamo per noi esseri bipedi/umani) avvalendosi di strutture specializzate non la vedo così disgustosa come lei vuol farlo passare. Per fortuna che esistono. E non è bussines, perchè così lo è qualsiasi attività commerciale. Da sepoltura ai suoi familiari, ma a Tamburino voleva riservare di disfarsene come qualsiasi rifiuto, magari nell’indifferenziato.
        Ci sono persone come lei più pragmatiche e persone più sensibili. Ovvio poi che ognuno di noi conserva i ricordi dentro di sè.

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        • Enzo Contini ha detto:

          In verità, NON ho scritto che “volevo riservare di disfarsene come qualsiasi rifiuto, magari nell’indifferenziato” bensì, se leggi bene, ho cercato di utilizzare il servizio di cremazione che fino a qualche anno fa veniva fornito alla cittadinanza. Far pagare, da parte di una ditta privata non essendoci più nulla di pubblico, una cremazione di un coniglietto più del costo che era stato stabilito da un negozio al suo acquisto, mi sembra sia un’evidente conferma che sia un business.
          Ho proprio da poco avuto un altro lutto per un gatto e questa volta ho preferito sepperlirlo in un terreno privato di un parente.

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  5. carla zaganelli ha detto:

    Bellissimo, il suo Tamburino ! Vedo che ha un giardino … perchè non lo sotterra lì ? trattandosi di Animale di Affezione, la Normativa Comunitaria lo consente purchè non sia morto di grave malattia infettiva . carla zaganelli

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  6. Michele ha detto:

    Ho letto il post perché mi è capitato purtroppo di perdere la mia chicca la mia gatta.
    Volevo solo unirmi al dolore e dire quant’era bello Tamburino.

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  7. Sandra ha detto:

    È una tristezza l accaduto che il.piccolo tamburino possa essere al ponte arcobaleno ed essere ancora felice

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