L’area pedonale di Piazza Castello a Torino e quelle indecorose riparazioni con asfalto del lastricato in pietra

Non molto tempo fa avevo scritto un post relativo al degrado e pericolosità di alcune pietre del lastricato pedonale di fronte alla Mole Antonelliana, simbolo della città e meta di molti turisti anche stranieri anche per via del prestigioso Museo del Cinema ospitato nell’edificio da anni (Quel pericoloso lastricato di pietra presente davanti alla Mole Antonelliana, simbolo di Torino e attrattiva per molti turisti): dopo avere segnalato la situazione all’URP di Torino, questa ha prontamente preso in carico la segnalazione diramandola all’ente più consono che ha svolto il dovuto lavoro di ripristino.

Probabilmente a pari merito con la Mole, uno dei punti di maggior interesse e transito turistico è Piazza Castello, resa fortunatamente pedonale non da molti decenni, acquistandone in bellezza e praticità.
Da Wikipedia si legge: “Nel 1997 la Piazza fu parzialmente chiusa al traffico automobilistico, che fino ad allora girava, in senso antiorario, intorno al Palazzo-Castello: furono quindi pedonalizzati i lati occidentale e settentrionale. Nel 1999 la zona pedonale antistante al Palazzo fu completamente lastricata in pietra di Luserna (poi quasi completamente sostituita da sienite nel 2014), corredata di quattro piccole fontane quadrate a getto d’acqua, dette a scomparsa, cioè a raso suolo, azionate solo in determinati orari, su ordine del Comune“.

Piazza Castello quando ancora non era area pedonale: un brutto ricordo!

Si apprende quindi che inizialmente quella zona pedonale è stata lastricata nel 1999 con pietra di Luserna che poi nel 2014 è stata quasi completamente sostituita con pietre in sienite. Non sono un esperto del settore e quindi non so dire quale di quelle due tipologie di pietra sia più resistente: tuttavia, cercando su Internet, ho visto che entrambe vengono proposte come lastre per pavimentazione stradale, anche carrabile con traffico intenso se di spessore adeguato e collocate a dovere.

Sorgono allora alcune domande.

Come è quindi possibile che, a distanza di meno di un decennio, una percentuale non irrisoria (diciamo un 10%) di quelle pietre posizionate in piazza Castello a Torino si siano rotte?
Erano state collocate a regola d’arte e con spessore adeguato? Se la risposta è no, qualcuno penso ne debba rispondere…
È stato permesso il transito in quella piazza, usualmente pedonale, a veicoli con peso superiore a quello idoneo sopportabile da quelle lastre? Pur essendo pensate per una pavimentazione stradale carrabile con traffico intenso, avranno anche loro una portata massima: anche qui, se la risposta è no, qualcuno penso ne debba rispondere…

Come è possibile che la Sovraintendenza alle Belle Arti non sia intervenuta da tempo per bloccare le “riparazioni” con asfalto che periodicamente vengono effettuate ogni qual volta una nuova di quelle pietre si rompe definitivamente e deve essere tolta?
È sicuramente vero che un intervento di asfaltatura può avere un costo inferiore a quello di una sostituzione della lastra di pietra (principalmente per il costo della materia prima, non penso relativamente a quello della manodopera che comunque generalmente incide molto), ma il risultato è decisamente differente e non dovrebbe quindi essere proponibile in quella piazza d’interesse storico!!

Attualmente, come mostrano le foto, la pavimentazione è cosparsa da blocchi grigio scuro di asfalto, talvolta addirittura steso sopra la pietra quando non del tutto frantumata, rendendo la piazza non solo esteticamente brutta, ma (come era nel caso del lastricato di fronte alla Mole Antonelliana), in diversi casi anche pericolosa per pedoni/turisti che camminano comprensibilmente distratti dalle bellezze da ammirare tutto intorno e si aspettano una pavimentazione degna di un’area pedonale!

La situazione penso sia sotto gli occhi di tutti da tempo, cittadini e turisti, Sovraintendenza alle Belle Arti e amministratori del bene pubblico.
Proprio in questi mesi si sta provvedendo a restaurare la facciata di Palazzo Madama, lavoro sicuramente utile e opportuno ma, personalmente non so quanto prioritario (anche solo pensando alla sicurezza dei pedoni) rispetto a ripristinare degnamente il lastricato della piazza antistante (tra l’altro intervento sicuramente più veloce e meno costoso).
Invece, mi sembra che le “riparazioni” con asfalto proseguano imperterrite, diventando oramai da tempo la metodologia standard con cui effettuare gli interventi su quel lastricato che continua “stranamente” a deteriorarsi sempre più, sebbene sia stato posato da meno di un decennio e si tratti di una piazza pedonale!

Se, come penso, il motivo di queste rotture è dovuto al passaggio di mezzi pesanti durante le manifestazioni, allora si devono usare mezzi più leggeri oppure si mettano in conto i costi per le riparazioni immediate del caso.
Credo comunque che ci sia anche un discorso di non idonea installazione (e.g. pietra non collocata su una base uniforme, ben livellata e realizzata con materiale idoneo) che contribuisce alla rottura della pietra quando passa un mezzo pesante.

Ho inoltrato una segnalazione all’URP di Torino per segnalare comunque anch’io tale situazione e chiedendo come cittadino un intervento: invito anche voi a fare altrettanto. Vediamo se questo può contribuire a modificare il corso degli eventi! Per il momento l’URP mi ha dato notifica dell’inoltro a segnalazioni1@comune.torino.it: vediamo se da costoro giungerà qualche segnale positivo!

P.S. 1/6/2023

Ecco la risposta della Circoscrizione 1 e la mia seguente replica… : restiamo quindi in attesa (da anni) di avere le risorse per questo manutenzione “straordinaria” quando, a mio parere, dovrebbero cambiare le procedure.

Come ho scritto loro, dal momento che il numero delle riparazioni “urgenti” con bitume a freddo sono, nel tempo, aumentate, mi sembra che siano attualmente inadeguati i tempi compatibili con le risorse disponibili per un ripristino di manutenzione straordinaria. Non mi starò a ripetere, ma personalmente penso che se il motivo di queste rotture in questa piazza pedonale è verosimilmente dovuto al passaggio di mezzi pesanti durante le manifestazioni, allora si devono usare mezzi più leggeri oppure si mettano già in conto i costi per le riparazioni immediate del caso, da eseguire subito dopo l’evento e a spese del medesimo. 
Credo comunque che ci sia anche un discorso di non idonea installazione (pietra non collocata su una base uniforme, ben livellata e realizzata con materiale idoneo) che contribuisce alla rottura della pietra quando passa un mezzo pesante.
Inoltre, le riparazioni “urgenti” con bitume a freddo comunque penso abbiano un costo di manodopera similare alla sostituzione della pietra per cui, complessivamente, non mi sembra si provveda a minimizzare la spesa pubblica per avere una riparazione adeguata (che non dovrebbe, a mio parere aspettare che si effettui un intervento “straordinario”).

Informazioni su Enzo Contini

Electronic engineer
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