Se per qualche motivo, ad esempio per decesso di parenti proprietari di immobili, un erede non ha richiesto subito il passaggio dell’iscrizione al pagamento della tassa rifiuti, almeno a Torino è possibile effettuarla telematicamente in modo veloce: infatti, per utenze domestiche (abitazioni e box), tale richiesta si può presentare online da un’apposita sezione del portale TorinoFacile.
Viene così presa in carico con una tempestiva comunicazione via e-mail… ma per ricevere il concordato da firmare è necessario attendere diverso tempo, vale a dire diversi mesi. Per poi ricevere il bollettino dalla Soris per effettuare il pagamento, non ve lo so ancora dire perché oramai sono passati più di 4 mesi e ancor nulla ho ricevuto via posta ordinaria… perché così sembra preveda venga inviata, la procedura in essere.
Nel caso analizzato nel presente post, le richieste per 3 immobili sono state effettuate contestualmente il 28/7/2025 (rispettivamente TARI_UD_ATT.0023448, TARI_UD_ATT.0023447, TARI_UD_ATT.0023446):


Si è dovuto aspettare più di 2 mesi per ricevere il terzo concordato da firmare di cui si è fatto appunto richiesta il 28/7/2025 (in concomitanza degli altri due immobili di cui si è ricevuto l’esito del procedimento – con allegato il concordato da restituire firmato – il 5/8/2025 per uno e il 29/8/2025 per l’altro): per quest’ultimo la e-mail è stata inviata da tassarifiuti@comune.torino.it ben il 1/10/2025.
Ma a parte le tempistiche lunghe e le enormi diversità di tempi di risposta (tra l’altro per immobili di cui si è effettuata la medesima richiesta contestualmente, con indirizzo identico, addirittura come scala e piano), la cosa più assurda della procedura attualmente adottata è che questo avviso di concordato viene sempre inviato via e-mail e non per raccomandata o PEC.
È risaputo che l’e-mail è un mezzo di comunicazione non di sicura ricezione, tanto più quando non viene chiesto un riscontro e, all’atto dell’invio della e-mail, non sono neppure impostate le opzioni di conferma di recapito e di lettura!
Sta di fatto che la terza e-mail del concordato da loro inviata era finita nello spam e per questo non si è potuto rispondere tempestivamente, come fatto nei precedenti due casi. Si era addirittura già inviato una e-mail a tassarifiuti@comune.torino.it per appunto chiedere notizie, visto l’enorme lasso di tempo trascorso dalla ricezione del concordato degli altri due immobili. Solo dopo una loro risposta in cui si comunicava “Gentile contribuente, avrebbe già dovuto ricevere risposta”, si è allora pensato, per scrupolo, di guardare nello spam, dove si è trovata quella loro comunicazione:

Prontamente si è quindi inviato il concordato firmato, con soli 5 giorni di ritardo rispetto alla scadenza in esso arbitrariamente indicata.



In risposta, si riceve la non accettazione “per mancata restituzione del provvedimento firmato entro il termine dei 10 giorni“:

Si è quindi prontamente risposto, motivando il ritardo (seppur minimo) nella restituzione del concordato firmato, ma l’operatore 208/3 che ha in gestione il ticket relativo a quell’immobile (istanza TARI_UD_ATT. 0023446), ha ignorato completamente quanto da noi riferito e, applicando alla lettera e rigidamente le tempistiche dettate dal regolamento (unilateralmente decise da questa procedura assurda), ha ribadito quanto espresso nella precedente comunicazione: “il concordato si intende non perfezionato. Sarà quindi emesso avviso di accertamento con sanzioni piene“.
Nessuna indicazione sul motivo della necessità della restituzione di quel concordato firmato (se uno ha presentato la richiesta per pagare quella tassa rifiuti, è ovvio che accetta di pagarla con la minore maggiorazione!), sul perché di quella scadenza di soli 10 giorni, sulla scelta di applicare una procedura inaffidabile per quella comunicazione, inviata infatti per e-mail ordinaria senza accertarsi minimamente che sia ricevuta e letta dall’interreessato.
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Personalmente reputo scorretto sia non inviare in modo sicuro un concordato di tale importanza (senza nemmeno preoccuparsi di richiedere, pur nell’invio di una semplice e-mail, una richiesta di conferma di recapito e di lettura della stessa), sia mandarlo con così tanto ritardo in relazione alla data di presentazione della domanda (contestuale ad altre due richieste analoghe, evase oramai da mesi – di cui uno, relativo ad un alloggio allo stesso indirizzo, scala e piano di quest’ultimo), sia non recepire le oggettive giustificazioni presentate e quindi applicando rigidamente una regola che non tiene assolutamente conto dei punti precedenti e che fa riferimento a tempistiche incompatibili con la lunga e farraginosa procedura in essere.
Una qualsiasi comunicazione importante, anche relativamente a tassazioni o a multe, deve essere inviata con metodologie atte ad assicurare che sia stata ricevuta dal destinatario e solo allora si può applicare l’eventuale maggiorazione per scadenza di tempistiche indicate.
Anche per ricevere successivamente il bollettino dalla Soris per effettuare il pagamento, la procedura in essere prevede il suo invio via posta… altra metodologia non certo sicura: Nell’avviso di accertamento concordato c’è scritto “Il relativo bollettino di pagamento per il versamento dell’importo dovuto, sara’ successivamente inviato da Soris S.p.A.“. A distanza di mesi dalla accettazione del primo dei concordati (5/8/2025) nulla è ancora arrivato nella buca delle lettere! Si sarà persa anche questa notifica o i tempi sono biblici anche in questo caso ? 🤔
P.S. 24/10/2025 – Sono arrivare proprio oggi 24/10/2025 due raccomandate della Soris relative al pagamento della TARI per i due immobili di cui da tempo (5/8/2025 per uno e il 29/8/2025 per l’altro) si era firmato il concordato. Quindi, correttamente la Soris ha inviato il tutto con un metodo che accerta l’effettiva ricezione della loro comunicazione.
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Nel seguito il resoconto dello scambio di e-mail con l’operatore 208/3 che ha evidentemente in carico la gestione di questo concordato:



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Ho presentato reclamo tramite il portale TorinoFacile, dal servizio online dedicato alla TARI per utenze domestiche e andando nell’apposita sezione, e anche inviando lo tramite PEC alla posta certificata tributi@cert.comune.torino.it.

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Invio comunque la presente all’URP del Comune di Torino che sicuramente (come già ho verificato in passato) saprà inoltrarla a chi di dovere, sperando di avere una risposta che non tenga unicamente conto semplicemente di un regolamento rigido e di un’assurda procedura in essere.
Ovviamente ho anche inserito in Cc, per conoscenza, a tassarifiuti@comune.torino.it anche se non so bene chi prenderà in carico tale email a cui è stato associato un generico Codice Identificativo: quindi non ho molta fiducia sulla risposta, dal momento che la richiesta (presente nel penultimo scambio di e-mail con l’operatore 208/3) di avere un contatto di un responsabile del servizio, è rimasta completamente ignorata nella sua risposta autoreferenziale che si è limitata a specificare che “i motivi dell’annullamento del concordato, con conseguente emissione dell’accertamento a sanzioni piene, le sono già stati ampiamente spiegati nelle precedenti e-mail“.

P.S. Come mi aspettavo, prontamente l’URP ha inviato la mia segnalazione a chi ha reputato di competenza, vale a dire all’e-mail Segreteria Direzione Tributi: resto in attesa di una loro risposta.

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P.S. 25/10/2025 – Non avendo ad oggi ricevuto ancora riscontri se non quello dell’URP, ho inviato il tutto anche alla posta certificata tributi@cert.comune.torino.it:
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P.S. 10/11/2025
Ad oggi, non ho ricevuto alcuna risposta né da Segreteria Direzione Tributi (a cui l’URP aveva inoltrato la mia e-mail), né da tassarifiuti@comune.torino.it a cui avevo inoltrato le mie rimostranze, né dal reclamo inserito tramite il servizio online dedicato alla TARI per utenze domestiche, né dalla richiesta inoltrata alla posta certificata tributi@cert.comune.torino.it.
Assoluto silenzio e nemmeno una risposta di circostanza: mi verrebbe da pensare che tutte quelle mie e-mail siano finite nel loro spam, se non fosse che ho usato anche la PEC!
Mi è invece arrivata proprio oggi, tramite PEC, la richiesta di pagamento della Soris con l’importo a sanzioni piene.
Insomma, sono state ignorate completamente le motivazioni addotte del minimo ritardo nell’accettare il concordato e prontamente hanno provveduto all’invio (questa volta tramite PEC) dell’istanza di pagamento con una sollecitudine non certo paragonabile ai tempi di invio del concordato da firmare inviato, ricordo, tramite via e-mail ordinaria e a cui viene richiesto di rispondere entro 10 giorni senza preoccuparsi se effettivamente quella loro comunicazione sia stata effettivamente ricevuta e letta (era infatti finita nel mio spam).

Amareggiato, concludo dicendo che questa è stata una esperienza assai negativa di un cittadino rispettoso delle leggi. Tutto ciò non può che nuocere all’opinione che necessariamente uno viene ad avere nelle istituzioni del Comune di Torino sia relativamente alle procedure in essere per la tassazione, sia per la scarsa disponibilità (da parte di singoli operatori e di uffici appositamente preposti) nel recepire giustificazioni/reclami.
Ho inviato queste novità e mie considerazioni sia nuovamente all’URP sia a tutti quegli attori che erano stati contattati da settimane:

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P.S: 11/11/2025
Questa volta con sollecitudine, ho ricevuto questo riscontro: restiamo in attesa…

P.S. 27/11/2025
Non solo non ricevo alcun riscontro sulle valutazioni di cui sopra, ma ricevo la seguente comunicazione che informa che, per errore, era stato inviato il prospetto di un provvedimento intestato ad altra persona. 🙄
Ho infatti ricevuto il 27/11/2025 14:20 una email che recitava “Gentile signora XXXX, l’Ufficio TARI sta procedendo con l’annullamento dell’accertamento e il conseguente ripristino del concordato n.2505040/C da Lei già sottoscritto.
Si allega alla presente il prospetto corretto del concordato in quanto, per errore, Le era stato inviato il prospetto di un provvedimento intestato ad altra persona. Come potrà vedere, il numero indicato sul prospetto del concordato inviatole l’1-10-2025 e da Lei sottoscritto e inviato al Servizio scrivente in data 15-10-2025 non corrisponde al numero presente sulla lettera sempre inviata in quella data. La si prega, pertanto, di non tenere in considerazione quel documento.“

Ho subito risposto chiedendo le seguenti spiegazioni senza ricevere a tutt’oggi nessuna risposta, neppure di presa in carico, nonostante i successivi solleciti e precisazioni su ulteriori errori individuati analizzando attentamente i bollettini Soris che nel frattempo mi sono arrivati (in cui sono conteggiate ben 3 persone residenti, mentre nell’alloggio non c’è nessuno da anni, da quando appunto sono deceduti i parenti e per cui ho richiesto il concordato per sanare la situazione):
Scusate, ma sono confusa…
Io ho ricevuto via email un prospetto di concordato il 1/10/2025.
Essendo finito nello spam, è stato trovato, letto e sottoscritto solo dopo avere contattato Elisabetta Console per sapere notizie: in quella proposta di concordato vi era indicato totale ridotto 616,14 euro e totale pieno 905,70 euro.
Essendo stato rispedito qualche giorno di ritardo rispetto al termine indicato (15/10/2025) per il motivo suddetto, il concordato da me firmato era stato rifiutato e mi era stato detto che avrei ricevuto la richiesta di pagamento con importo pieno: inutili erano state le mie rimostranze per la procedura non sicura adottata e per la poca attenzione al cliente, anche verso chi è corretto e in buona fede.
Pochi giorni dopo (il 10/11/2025) mi è arrivata (questa volta per PEC) dalla SORIS la richiesta di pagamento (… con tanto di allegati che evidenziano aumenti della sanzione per eventuali ritardi! ) di 984,86 euro… cifra ancora superiore al totale pieno di 905,70 che era stato indicato precedentemente
Per non incorrere in ulteriori spese, ho pagato quindi subito con PagoPA senza neppur chiedermi più di tanto del perché di quegli 80 euro in più! D’altra parte, non avevo ricevuto risposte nemmeno ai miei precedenti reclami inviati per più canali….
Ora mi mandate un altro concordato (anche questo con una tabella piuttosto incomprensibile, almeno per i non addetti ai lavori, come d’altra parte lo era quella del precedente) in cui non viene indicato neppure il mio codice fiscale, un riferimento all’alloggio al quale è associato… insomma una tabella di cui io personalmente comprendo solo chiaro l’imposto totale ridotto e quello pieno.
In questa nuova tabella leggo un totale di 803,72 euro per importo ridotto e di 1185,80 euro per importo pieno.
Vi chiedo quindi:
- Devo rispedirvi indietro firmato, entro i 10 giorni (in questa vostra comunicazione non più indicati) questo nuovo concordato per quest’ultimo prospetto riepilogativo?
- L’importo calcolato corretto da pagare è quello ridotto di 803,72 euro?
- Se sì, come penso essendomi comunicato solo ora, io ho già pagato (come da ricevuta allegata) 984,86 euro richiestimi dalla SORIS in data 10/11/2025. Come faccio, a questo punto, a chiedere un rimborso?
Resto in attesa di indicazioni

7/12/2025
Non avendo ricevuto alcun riscontro, in risposta a quella email dell’11/11/2025 in cui mi veniva detto che le mie richieste erano in fase di valutazione e sarebbe stato cura della Città dare un riscontro il prima possibile, ho inviato (a ‘Tassa Rifiuti’ tassarifiuti@comune.torino.it; ‘Segreteria Direzione Tributi‘; tributi@cert.comune.torino.it; ‘URP Citta’ di Torino‘) la seguente email, sperando che almeno ci sia una tempestiva risposta di ricezione e presa in carico:








