In questo post ho raccolto (e raccoglierò) alcuni pensieri che ho voluto nel tempo trasferire di getto in parole scritte …
… senza pretese e, anzi, un po’ timidamente!
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Non sempre invano
Quante volte,
alzando gli occhi al cielo,
ho visto le nuvole vagare.
Non sempre sembrano spostarsi invano.
Si rincorrono,
si incrociano,
si uniscono o dividono.
Nella casualità
sanno disegnare figure
per chi riesce a vederle
con la fantasia di un bambino.
Talvolta, poi,
si spostano
per far spuntare il sole.
E. Contini (11/9/2019)
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Non so se ho mai emozionato qualcuno
Non lo so se ho mai emozionato qualcuno,
forse solo un gatto o due,
ma le sensazioni sono state reciproche.
Nel loro personale rapportarsi
si può riscoprire
quella tenerezza infantile
altrimenti perduta.
Ed è stato proprio allora che,
nel loro sguardo profondo e muto,
si è rispecchiato un po’ di me stesso.
E. Contini (11/9/2019)
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Vorrei essere
Vorrei essere
una di quelle piccole nuvole
che talvolta si scorgono all’orizzonte,
in un cielo sereno
che si affaccia su un mare calmo.
E. Contini (5/9/2017)
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Disteso su un prato
Disteso su un prato
assaporando i primi raggi primaverili,
nella penombra di un albero ancor spoglio.
Le sue fronde segnano il cielo
con linee contorte,
immagini di una vita.
Quanti rami spezzati,
quanti ramoscelli come capillari,
timidi tentativi di spaziare altrove,
ma ormai secchi ed in procinto di potatura.
E. Contini (19/3/2017)
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Giocar con la mente
Ruotare una foto,
cambiarne i colori
e scoprire immagini già viste.
Camini e fumo dove prima c’erano alberi e ombre.
Giocar con la mente e la fantasia,
viaggiando in quel mondo parallelo,
il solo che ci appartiene.
E. Contini (17/6/2015)
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Arteterapia
Percorso antiorario,
si svita man mano,
tutto al contrario.
In viaggio nel mare
a gettar reti con sguardo pensieroso.
Sudori e situazioni improbabili e pericolanti.
Il tempo avvolto in una rete rigida,
pezzi che si perdono e cadono via.
Una rete-prigione che parzialmente si apre,
ma corde annodate ti collegano al passato
e ti fanno ancora perdere pezzi.
Necessità di un cuscino e di una coperta calda,
per attutir le cadute e ripararsi dal forte vento freddo.
E. Contini (3/3/2015)
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