La NON soluzione agli ingorghi della rotonda di p.za Baldissera a Torino (… ed i semafori NON intelligenti di p.za Derna)

Solo ieri ho scoperto qual è stata la soluzione agli ingorghi della rotonda di p.za Baldissera: chiudere completamente in un verso di marcia (quello diretto verso la rotonda) c.so Venezia, la nuova strada terminata da poco e naturale proseguimento di c.so Principe Oddone!!!!!
Come ho trovato scritto anche su La Stampa del 16/11:La chiusura continuerà, almeno nelle prossime settimane, «fino a quando 5T non avrà mappato l’intera area, con i flussi di traffico»“. Insomma, per ora a tempo indeterminato …

Blocchi di cemento che bloccano completamente l’accesso ad uno dei tratti di c.so Venezia in un senso di marcia

Insomma, una strada a 4 corsie, inaugurata da sole poche settimane completamente sbarrata ed inutilizzabile, dalla rotonda di p.za Baldissera a quella di  via Lauro Rossi/via Breglio. Alti sbarramenti di cemento impediscono, per più di un chilometro, l’accesso di qualsiasi mezzo ad ogni tratta del corso: come visibile dalle seguenti foto, gli sbarramenti sono collocati in modo tale che neppure una bicicletta o un motorino riesce ad accederci, se non transitando dal marciapiede. Quindi tutto quel territorio è attualmente completamente inutilizzato e nemmeno il suo utilizzo temporaneo come posteggio è reso possibile (soluzione che era almeno stata adottata per l’ultimo tratto di c.so Vigevano durante i lunghi lavori di demolizione della sopraelevata).

Blocco di accesso al c.so Venezia presso la rotonda di via Breglio/via Lauro Rossi

Più di un chilometro di c.so Venezia completamente inutilizzabile

Ecco alcune foto/video che riprendono ciò che è successo il 14/11/2018:

Un video pubblico, inserito su FB da Tina Labate, rende bene l’idea del caos generato che ha bloccato la viabilità cittadina per più di due ore:

Anziché gli enormi blocchi in cemento, non sarebbe stato meglio rendere ZTL quel tratto di corso, collocando anche solo una telecamere sul varco di accesso alla rotonda da c.so Venezia, riducendo così drasticamente il suo accesso SOLO nelle ore di punta o quando reputato necessario dalla presenza di un’alta affluenza in quella rotonda?

Mi chiedo infine: era proprio imprevedibile l’ingorgo che si sarebbe creato facendo convergere, in una stessa rotonda, diverse direttive primarie a veloce percorrenza? Anche solo cercando online si trovano studi e programmi di simulazione che consentono di conoscere a priori le condizioni per le quali si verificano inevitabilmente degli intasamenti su incroci gestiti con semafori e/o rotonde di diverso raggio. A questo link ho trovato uno studio del 2004 di una università su “Simulazione di semafori e rotonde: verifica dell’efficienza al variare del traffico” in cui, impostando specifici parametri considerati realistici, si dedurrebbe il vantaggio nell’uso di rotonde (opportunamente dimensionate) rispetto all’uso di semafori. Penso però che non ci vogliano studi per capire che una rotonda fluidifica lo scorrimento del traffico se questo non è eccessivo, ma quando cresce occorrono comunque dei semafori  con i tempi regolati in base ai flussi presenti nelle diverse strade che si immettono, in modo da limitare così il numero delle auto presenti dentro la rotonda. Si trovano infatti agevolmente anche simulazioni (e.g. Traffic Jam without bottleneck (in a roundabout) – experimental evidence) che evidenzino come si possano agevolmente verificare ingorghi e rallentamenti in una rotonda, quando sono presenti in essa troppe macchine, anche solo per comportamenti non idonei di qualche autista, in quanto questi si ripercuotono su tutte le macchine correntemente presenti nella rotonda, fenomeno tanto maggiore quanto più sono i veicoli che la stanno occupando: ovviamente l’inserimento “forzato” di nuovi veicoli in una rotonda (che diversamente potrebbero stare  in attesa per diversi minuti, se aspettassero un adeguato spazio prima cercare di immettersi) inducono inevitabilmente ad uno di quei comportamenti di cui sopra da parte di qualche veicolo già presente nella rotonda, con variazioni repentine di velocità da cui le prevedibili conseguenze! Il tempo di attesa per avere uno spazio adeguato per l’inserimento di un nuovo veicolo in una rotonda risulta poi ovviamente dipendente dal diametro della medesima oltre che dal numero di vetture ivi presenti.
Fin quando TUTTI i veicoli non saranno a guida autonoma, il cui andamento viene regolato secondo una logica di ottimizzazione del traffico, la situazione da affrontare è quella descritta. Ci vorranno almeno 20 anni perché quelle nuove condizioni possano verificarsi, essendo il ciclo di vita di un’auto di circa 15 anni, per cui è necessario trovare oggi soluzioni alternative!

Ho letto discussioni su Facebook che in qualche modo colpevolizzano pedoni e ciclisti:
personalmente penso che il motivo di ingorghi del tipo di quelli che si sono verificati, non sono di certo né dei pedoni che attraversano né dei ciclisti che si allenano alla gimcana per poter proseguire in una pista ciclabile che si dirama un po’ sul lato sinistro della strada (nel controviale di c.so Vigevano) e un po’ sul lato destro …  Tuttavia una indicazione utile, sempre suggerita da un amico, è quella di allontanare dalla rotonda la zona di passaggio pedonale/ciclabile lasciando così un po’ di spazio alle macchine per defluire: invece attualmente le strisce sono attaccate alla rotonda, imponendo così una permanenza della macchina nella rotonda per dare la precedenza a pedone/ciclista, rallentando quindi tutte le macchine in essa presenti. Tali accorgimenti sono invece sapientemente adottati altrove, ad esempio nella rotonda di Place d’Etoile a Parigi che costituisce un ottimo esempio di rotonda di un 100m di diametro in cui confluiscono ben 12 strade e che non per questo ha evidenziato analoghi problemi di traffico.

In Place d’Etoile a Parigi c’è un esempio di una rotonda, di un 100m di diametro, in cui confluiscono ben 12 strade ma che non ha evidenziato analoghi problemi di traffico

I passaggi pedonali non sono a ridosso della rotonda, lasciando così spazio alle macchine di defluire

Anche in p.za Derna, altra rotonda nevralgica della città, spesso ci sono code sia su c.so Grosseto sia su c.so Giulio Cesare ed i semafori (seppur presenti) vengono usati esclusivamente come richiesta di accesso dei pedoni o per fare transitare in modo privilegiato la metropolitana leggera della linea 4: non sarebbe molto meglio renderli veramente intelligenti e capaci di regolare i flussi di accesso nella rotonda nei periodi in cui c’è una eccessiva presenza di auto, in modo da limitarne il numero nella rotonda?? Inoltre il rosso, quando passa un pedone, perdura anche per molto tempo dopo che effettivamente costui è transitato, sempre che non sia un anziano … ma non esisterebbero (utili a tale scopo) telecamere che sono in grado di rilevare la presenza o meno di pedoni ad esempio su strisce pedonali?

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P.S. 7/3/2019
https://www.quotidianopiemontese.it/2019/03/07/secondo-gli-esperti-del-politecnico-di-torino-il-problema-di-piazza-baldissera-e-la-portata-massima-dei-veicoli/

Quindi, dopo mesi di studi e simulazioni, “… secondo gli esperti del Politecnico di Torino il fattore critico della rotonda di piazza Baldissera è la portata massima dei veicoli in transito sulla piazza nelle ore di punta.“.
… non l’avrei mai detto!!

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P.S. 17/3/2019
Dopo quasi 3 mesi ho visto finalmente riaperto c.so Venezia. Dopo studi e simulazioni da parte di studiosi del Politecnico che avevano decretato che la problematica degli ingorghi era il numero di macchine eccessivo che arrivano alla rotonda di p.zza Baldissera, ora LA SOLUZIONE scelta qual è stata???

Nell’ultimo tratto, il restringimento ad una sola corsia del corso, nel verso che si immette nella rotonda! 🤔🙄🙄

… una soluzione di questo tipo si sarebbe penso potuta adottare il giorno dopo l’ingorgo, anche applicando il solo teorema della logica …
Inutile evidenziare che nuovamente è una NON soluzione, ma il solito taccone, … comunque sempre meglio del precedente che ha visto completamente inutilizzato per mesi un corso appena terminato!

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P.S. 20/3/2019

Da La Stampa : Tornano le code in piazza Baldissera, la tregua sembra già finita: la viabilità a Torino Nord ancora nel caos

Mi verrebbe da dire che si sta procedendo con soluzioni empiriche, che potrebbero venire in mente al primo studente che passa … altro che calcoli, modelli matematici e simulazioni!!
😦

Mi ripeto.
Non sarebbe meglio rendere ZTL quel tratto di corso, collocando anche solo una telecamere sul varco di accesso alla rotonda da c.so Venezia, riducendo così drasticamente il suo accesso SOLO nelle ore di punta o quando reputato necessario dalla presenza di un’alta affluenza in quella rotonda (agevolmente rilevabile da sensori/telecamere)? Basterebbe una telecamera, qualche sensore su ciascuna direttiva entrante nella rotonda ed un pannello luminoso di divieto di passaggio (attivo nelle ore di punta e/o quando le condizioni di traffico lo impongono).

Allontanare poi dalla rotonda la zona di passaggio pedonale/ciclabile, lasciando così un po’ di spazio alle macchine per defluire?

Grazie ai suggerimenti di amici e colleghi!!

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Ho trovato poi questo articolo ben fatto che indica chiaramente le regole stradali e le best practice per il guidatore che si trova a dover utilizzare una rotonda:

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P.S. Nessuna risposta da parte del contatto del Comune per la viabilità e trasporti alla mia email del 22/3/2019 che contenenva alcuni suggerimenti ovviamente da vagliare dai loro esperti: evidentemente la proattività del Cittadino sembra non interessi più di tanto … 🤔

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P.S. 7/8/2019

Un amico ci riprova con suggerimenti tramite Specchio dei tempi … magari la loro presenza su un quotidiano può servire più di una email!!

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P.S. 6/10/2019

Riporto una simpatica poesia di un altro amico che, scherzosamente, descrive assai meglio di tante altre parole la reale situazione tragicomica. Sebbene scritta dopo quasi un anno dalla pubblicazione di questo post, nulla è sostanzialmente cambiato   🤔🥴

BALDISSERA

C’è una piazza qui a Torino
Che è davvero un gran casino
Un girone assai infernale
Con rotonda circolare

È la piazza Baldissera
Dove il caos soggiorna e impera
Dal mattino fino a sera
Chi la imbocca aspetta e spera

Passi tu poi passo io?
Passo io poi passi tu?
Ma chi passa sant’Iddio
Non ne posso proprio più

“L’abbiam fatta per snellire”
Dice il tecnico urbanista
Già mi sembra di sentire
Tutti i vaffa messi in lista

Un semaforo era meglio
Era certo molto meglio
Perché il traffico se è troppo
Lo scongiura qualche intoppo

È davvero un gran carnaio
Per Sempronio Tizio e Caio
E lo è pur per Gin e Praio
Ma in tal caso è un ginepraio

Code blocchi e congestioni
Lunghe file e imprecazioni
Mentre subdole emissioni
Vanno dritte nei polmoni

C’è una piazza qui a Torino
Che fa rima con casino
È la piazza Baldissera
Mostruosa gran chimera!

Danilo Torrito
03.10.2019

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Informazioni su Enzo Contini

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