Non sempre le infrastrutture e le innovazioni in esse presenti tengono conto dei requisiti che gli utilizzatori desidererebbero… soprattutto quando si tratta di una minoranza che ha qualche disabilità.
In passato (i.e. Le nuove piste ciclabili di c.so Principe Oddone (Torino): ben 69 tombini per ciascun verso di percorrenza!) avevo evidenziato come in una modernissima pista ciclabile della mia città (con addirittura dei suoi semafori dedicati!), costruita ex nuovo su un ampio corso completamente rifatto, non si sia pensato che collocare più di un centinaio di tombini nel bel mezzo della stessa non sia stata certo una scelta opportuna e apprezzabile dai futuri ciclisti, soprattutto da quelli che utilizzano una bici da corsa!

Mi è capitato proprio oggi di notare un’altra assurdità relativamente a un nuovo innovativo sistema per richiedere l’attivazione a verde per ciascun semaforo pedonale, da poco installato in c.so Grosseto a Torino: anche in questo caso si tratta di un’infrastruttura da poco completata, rifatta dopo lavori durati anni.
Come si può notare dalle immagini seguenti, il sistema è sicuramente assai innovativo rispetto ai classici pulsanti generalmente presenti per inoltrare la richiesta di attivazione del verde in un passaggio pedonale: ciascun dispositivo presenta non solo un display (che mostra l’opportuno messaggio a seconda dello stato della richiesta), ma addirittura un sistema touch per l’attivazione per cui, per inoltrare la richiesta di verde, basta sfiorare con la mano dove indicato: sull’icona a forma di mano o sul display? 🤔 A voi scoprirlo… anche se forse sarebbe stato più opportuno mettere anche una scritta, per togliere ogni dubbio a ogni nuovo utilizzatore di questo dispositivo dall’usabilità discutibile!! 🙄
Nel seguito la foto del nuovo sistema innovativo… paragonato a quello classico che utilizza un “semplice” pulsante, talvolta abbinato a un segnalatore acustico, secondo me assai più utile di un display:
A parte l’usabilità del sistema, questo presenta una grave mancanza di cui forse non mi sarei accorto subito se non fossi stato attratto dal seguente autoadesivo collocato da qualcuno su un palo adiacente: “Qua manca il segnalatore acustico, come ca**o fanno ciechi e ipovedenti?!”

Effettivamente, soprattutto in questo caso in cui si è fatto uso di tutto quel pò pò di innovazione, ci si è scordati che esistono anche persone ipovedenti: inserire in quel sistema anche un segnalatore acustico (irrilevante in termini di costi complessivi) avrebbe davvero fatto la differenza! 🤨 Un semplice economico pulsante per richiedere il verde, sarebbe stato poi addirittura più consono!
Meno male che questo adesivo rosso lo ricorda a tutti e, in particolar modo a chi progetta le infrastrutture pubbliche…
La prima domanda che mi sono posto vedendo quell’adesivo è stata: da chi ha origine tale campagna? Forse da una qualche associazione di ciechi/ipovedenti?
Leggendo il QRcode in esso presente, si è rediretti al sito www.allacieca.com da cui si scopre che il tutto nasce da un’iniziativa di un privato, emalloru, un videomaker che sogna di diventare autore e regista di una serie continuando a far roba su YouTube.

Sempre da quel semplice sito costituito da un’unica pagina, scorrendo la medesima verso in basso, è possibile non solo vedere un bel video su YouTube associato all’iniziativa (che riporto anche nel seguito), ma anche scaricare il pdf dell’adesivo: soprattutto se stampato su carta adesiva può essere proficuamente utilizzato (“fai ciò che ritieni opportuno“).

Si tratta di un’iniziativa non recentissima (si trova traccia già in articoli del 2021) che si è diffusa in almeno alcune città italiane (e.g. A Saronno, guerrilla marketing per segnalatori acustici sui semafori per ciechi e non vedenti; Adesivi rossi sui semafori di Lecco: l’iniziativa di uno youtuber in favore degli ipovedenti; Torino e semafori, il progetto di Emalloru: ‘Alla Cieca’ per dar voce ai non vedenti), ma meriterebbe ancor maggior diffusione e visibilità.
Probabilmente è stata anche una forma per pubblicizzare le capacità professionali di quella persona… ma ben vengano comunque queste iniziative!
Avendola apprezzata (seppur venendone a conoscenza solo ora), nel mio piccolo con questo post desidero cercare di contribuire anch’io a diffonderla maggiormente: comunque il seguente suo video (a essa associato) ha comunque già diverse migliaia di like, indice dell’apprezzamento già di molte persone! 🙂
Ecco il suo bel video che ha collegato a tale pregevole iniziativa: da vedere!
Insomma, niente a che vedere con il seguente video della RAI Regionale, che ho trovato su Internet, realizzato nel 2020 in modo decisamente amatoriale, sebbene risulti comunque interessante per il contenuto: Semafori privi di dispositivi per ciechi: interviene il Comune di Trento.
Purtroppo questo non è uno degli esempi in cui chi progetta strutture pubbliche non sembra avere le competenze opportune per tener conto anche delle esigenze di componenti deboli della popolazione. Ad esempio, nella seguente foto (che mi ha condiviso un amico, scattata in via Andreis, nei pressi del Sermig) viene mostrato un altro caso: chi prevede un parcheggio per i disabili con il ciottolato, sicuramente non ha tenuto conto delle difficoltà di movimento di una persona su sedia a rotelle!!
