Resoconto dell’udienza con il Giudice di Pace e discorso che avrei voluto poter fare … se me l’avessero consentito!!

Sono giunto per tempo all’ufficio Giudici di Pace di Torino, in viale dei Mughetti 22/A, per l’udienza con il Giudice di Pace assegnatomi, il sig. Ferrau Agostino.

Ho appreso quindi che convocati alla stessa ora eravamo ben 30 persone! Ovviamente (si fa per dire) alcuni casi sicuramente più importanti (… che casualmente erano presentati da avvocati di parte) sono passati subito per primi, seppur io attendessi da mezz’ora insieme ad altri. Poi è toccato appunto “agli altri” …

Era presente, a rappresentare il Corpo di Polizia, una signora gentile che, seppur dovendo fare la sua parte, anche dopo la sentenza si è dimostrata disposta ad ascoltare finalmente le mie ragioni; mi ha detto che se proprio ero convinto dell’ingiustizia, di scrivere ai responsabili del servizio. Mi ha anche chiarito come fare a pagare la multa, avendo perso il ricorso (si deve aspettare che giunga a casa la notifica della sentenza e quindi andare al Comando di Polizia con la medesima … diversamente si dovrebbe pagare il doppio, in quanto i termini di pagamento iniziali sono ormai scaduti).

Mi ero preparato un discorso per esporre le mie ragioni …. ma sono stato zittito prontamente dal Giudice che mi ha detto che non era quella la sede per esporre i fatti (????) in quanto erano già descritti nel testo del ricorso. D’altra parte, dico io, in poche ore doveva “giudicare” ben 30 persone!!!

Dopo 4 minuti netti, il Giudice ci fa uscire dal suo ufficio in quanto doveva chiudersi in camera di Consiglio. Richiamandoci a breve distanza di tempo, legge la sentenza che rigetta il mio ricorso ma, dal momento che avevo comunque inviato benché in ritardo i dati del trasgressore, non raddoppiava la sanzione mantenendola al suo valore originario (infatti, gli originari 279€ di sanzione, per la mancata comunicazione dei dati del trasgressore,  si sono già duplicati essendo scaduti i termini di pagamento indicati!).

Erano state ignorate completamente sia le motivazioni da me addotte nel ricorso a mia discolpa sia le manchevolezze di trasparenza nel verbale dei Vigili.

Sebbene a sentenza avvenuta, ho cercato nuovamente di parlare dicendo educatamente che speravo almeno che il Comune modificasse nel futuro la formulazione della notifica di multe che prevedono una decurtazione di punti, in modo da renderla trasparente ed evitare che continuino a verificarsi casi come il mio, di persone che incorrono inconsciamente nel successivo reato di omissione dei dati, pensando che valga ancora il principio che il pagamento della sanzione (senza la comunicazione in oggetto) automaticamente comporti un implicito riconoscimento della paternità della violazione.

A questo punto sono stato nuovamente interrotto dal Giudice che ironicamente mi ha detto che, se le cose fossero come dicevo io, si sarebbero dovuti togliere i punti così solo al proprietario del veicolo (????) e allora sì che saremmo stati contro la Legge. Ha proseguito dicendomi che stavo facendo affermazioni al di fuori di ogni norma giuridica.
Mi sono allora permesso di sottolineare che fino al 2005
(prima della sentenza della Corte Costituzionale del 24/01/05 n. 27) il principio da me espresso era quello vigente e che comunque quello che desideravo evidenziare era la non congrua modalità di attuazione di quella Legge da parte dei Comuni che non rendono trasparente la comunicazione della multa con decurtazione di punti, inserendo istruzioni solo nell’allegato, a caratteri piccolissimi e senza fare minimamente menzione al caso comune in cui il trasgressore coincida con il proprietario del veicolo per cui i dati richiesti sono già in realtà conosciuti ai Vigili … non evitando così che il Cittadino possa incorrere involontariamente nella successiva sanzione per mancanza di comunicazione dei dati del trasgressore.

Il Giudice a questo punto ha incominciato ad inalberarsi, dicendomi che di moduli come quello ne vedeva a centinaia e, perdendo la pazienza, mi invitava ad uscire dal suo ufficio regalandomi, come saluto, la considerazione che con le cose che avevo detto, completamente antigiuridiche e al di là dei principi fondamentali, mi sarei meritato di non avere neanche la sanzione ridotta al minimo.

Mi viene a questo punto spontaneo domandarmi:

  • Conosceva l’esistenza della precedente norma che dettava esattamente quella regola da me descritta e che mi ha indotto a cadere nell’equivoco (mancando una comunicazione adeguata e trasparente da parte del Comando di Polizia che mi venisse in aiuto per evitarlo) e che ha provocato la sua ilarità?
  • Aveva letto per intero il mio ricorso, in cui ovviamente avevo addirittura evidenziato in grassetto questo come altri fatti completamente ignorati nell’emettere la sentenza?
  • E’ conscio che quella Legge è attualmente sfruttata dai Comuni come una manna dal cielo, in quanto anziché un incasso di 78€ ne ricevono spesso 78 + 279 = 357€ , grazie anche a persone che inconsciamente cadono nell’equivoco, non certo aiutati dalla modalità di comunicazione dell’infrazione e, infine, che non esiste alcuna intenzione di miglioramento della formulazione attuale della notifica per renderla trasparente, come si evince chiaramente dalla risposta da me ricevuta dall’Ufficio Relazioni Esterne (vedi post precedente)?

Eccovi infine il discorso che avrei voluto poter fare al Giudice di Pace … se me l’avesse consentito: chissà, qualcuno (… magari qualche altro Giudice?) potrebbe leggerlo e commentare questo post: lo spero vivamente!!!

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Per un parcheggio in prossimità di una fermata di autobus (prima della fermata effettiva, dove sono indicate per terra le XXX), per la cui infrazione è prevista, oltre alla sanzione, anche il decurtamento di 2 punti sulla patente,  ho ricevuto a dicembre 2010 una giusta contravvenzione che ho pagato entro i termini previsti (ben evidenziati nella notifica).

La formulazione attuale della notifica (che non avverte con la con la dovuta trasparenza ed evidenza le conseguenze per una mancata compilazione ed invio dei dati del trasgressore anche quando si tratti del possessore del veicolo) non ha evitato (come è già avvenuto a molti Cittadini) che cadessi nell’equivoco che il pagamento della sanzione automaticamente comportasse un implicito riconoscimento della paternità della violazione, in aderenza del precedente testo legislativo antecedente al 2005 (precedente alla sentenza della Corte Costituzionale del 24/01/05 n. 27).

A maggio 2011, ho quindi ricevuto una nuova notifica d’infrazione per omissione di fornire in modo completo i dati personali e della patente del conducente / trasgressore di 279€ (più che quadruplicando l’iniziale ammenda).

 Ho subito scritto all’Ufficio Relazioni Esterne – Sportello del Cittadino, preposto a cercare di migliorare sempre più le sue modalità di comunicazione con il medesimo, richiedendo l’alternativa decurtazione di due punti e manifestando l’intenzione di accettare anche un’eventuale sanzione per il mio ravvedimento; ho ovviamente indicato sia le motivazioni del mio ritardo sia suggerito una possibile modifica nella formulazione della notifica di infrazione, per renderla più comprensibile al cittadino comune. Ho inoltre immediatamente inviato, con raccomandata, alla Polizia Municipale il foglio compilato in cui confermo la paternità dell’infrazione quale possessore del veicolo.

Mi hanno risposto prontamente, contestando le motivazioni da me addotte e limitandosi a ricordarmi che, cito testualmente, ”i verbali redatti dalla Polizia Municipale di Torino si distinguono per la chiarezza e per la completezza delle informazioni fornite”, dimostrando di non recepire minimamente come una persona “comune” che riceva per la prima volta un verbale di violazione delle norme della strada che comporti la decurtazione di punti sulla patente, con la modalità con cui viene attualmente richiesta, possa agevolmente incorrere inconsciamente nella violazione seguente di “mancata esibizione del documento richiesto” nel caso in cui il trasgressore sia il proprietario del veicolo. Non stiamo parlando di persone che conoscono necessariamente i formalismi e le “usanze” di terminologia degli articoli di legge: si tratta di semplici Cittadini che per errore hanno commesso una violazione del codice della strada e che intendono pagare la giusta ammenda e che desiderano ovviamente venire a conoscenza dei possibili pericoli in cui possono incorrere (senza doversi munire di lente di ingrandimento e leggere per filo e per segno ogni parte della comunicazione, compresi eventuali allegati, anche nelle loro parti stampate in carattere minuscolo).

 

Mi aspetto dalla Giustizia una sentenza che induca le amministrazioni comunali a rivedere l’applicazione della legge in oggetto, portandole a modificare la formulazione attuale di notifica affinché raggiunga la dovuta chiarezza e trasparenza che DEVONO, a mio parere, avere tutte le comunicazioni con il Cittadino evitando che incorra inconsapevolmente in ulteriori successive sanzioni.
Nel caso in oggetto, sarebbe sufficiente inserire nella notifica [ad esempio nell’ampia sezione “violazioni accertate” attualmente quasi vuota e dove si fa riferimento alla decurtazione dei punti della patente] una frase che in modo chiaro indichi che “la mancata compilazione e invio del modulo allegato di dichiarazione di responsabilità comporta un’ammenda da 266 a 1075 euro” e che “questo vale anche qualora il trasgressore sia il proprietario del veicolo stesso”.

Sono qui perché si tratta di un problema che non coinvolge solo me come persona, ma  molti altri Concittadini che si trovano a pagare involontariamente una multa spropositata e non commisurata alla violazione effettuata coscientemente: basta parlarne con amici e conoscenti o effettuare una ricerca su Internet per constatare quanto diffusa sia questa eventualità.

Mi sembra non ci si renda sufficientemente conto come comportamenti come quelli in oggetto (es. comunicazione non trasparente; impossibilità di avere un’ammenda commisurata in caso di ravvedimento; rifiuto a recepire qualsiasi  suggerimento atto ad evitare che ulteriori altri Concittadini onesti incorrano nella medesima violazione senza volerlo) vanno ad intaccare sempre più la credibilità che il Cittadino ha delle Istituzioni e portino, come logica conseguenza, una sua sempre più marcata diffidenza nei confronti delle forze dell’ordine, quali Polizia e Vigili, che rischiano di essere visti non come persone al servizio del Cittadino, bensì entità da cui dover stare attenti e di cui diffidare.

Questo discorso vale ancor più oggi in un momento di crisi economica, dove sanzioni di legge, applicate in modo subdolo, non possono che indurre il Cittadino a pensare che siano architettate SOLO per fare cassa e non certo per educarlo al rispetto del codice stradale.

Oltre alle evidenti manchevolezze di forma e trasparenza nella formulazione della comunicazione stessa, desidero inoltre evidenziare l’inadeguatezza della legge in oggetto in quanto sancisce, di fatto, un’evidente disuguaglianza tra i cittadini in base al loro reddito. Infatti, favorisce i trasgressori con disponibilità economiche (anche se recidivi) che, con un semplice pagamento, possono continuare imperterriti a perpetuare le stesse violazioni senza per questo incorrere al ritiro della patente. L’obiettivo di una multa DEVE essere primariamente quello di educare il Cittadino e indurlo a non ripetere comportamenti socialmente dannosi e questo deve avvenire indipendentemente dalle sue condizioni economiche, il che porterebbe anche a ipotizzare una parziale incostituzionalità della legge stessa.

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Se poi vuoi leggere tutta la saga, sentenza del Giudice di Pace inclusa, puoi  seguire questi link o andare nella categoria giustizia, burocrazia e malcostume:

 

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Informazioni su Enzo Contini

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7 risposte a Resoconto dell’udienza con il Giudice di Pace e discorso che avrei voluto poter fare … se me l’avessero consentito!!

  1. Really when someone doesn’t know after that its up to other viewers that they will help, so here it happens.

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  2. eva ha detto:

    ciao enzo, sono eva del post sul blog di Grillo. Ho letto, ho letto…..e rabbrividisco e non mi capacito. Non mi capacito di come abbiano potuto mettere in questi posti persone tanto incompetenti, arroganti, strafottenti etc etc
    Purtroppo il nome del giudice è diverso e così siamo a due nello stesso posto.
    Aggiungo che il primo ricorso che ho presentato è stato gestito da un altro giudice, gentile x carità ma che per errore non ha trascritto sulla sentenza quanto aveva detto (di ripresentare il ricorso a nome del proprietario dell’auto e non del conducente come era stato fatto). Peccato che mancando quella dicitura i termini siano scaduti….e quindi siamo a tre nello stesso posto!!!!!!!!!!
    Ma che è, un virus?!?!?!
    Comunque io ho intenzione di muovermi in qualche modo. Grazie al post ho trovato altre due vittime come noi delle vallette, vediamo se la legge ci consente di fare qualcosa. Mi rendo conto che è un po’ come lottare contro i mulini a vento, però non si può piegare la testa x sempre.
    Hai la mia mail, se vuoi scrivimi !
    ciao

    eva

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  3. Enzo Contini ha detto:

    Grazie Fabrizio.

    Ne ho approfittato per postare un mio commento sia in http://www.beppegrillo.it/2012/01/il_giudice_di_p.html sia in http://www.beppegrillo.it/2012/01/potere_e_non_potere.html !!!

    … purtroppo talvolta per “farsi sentire” bisogna urlare e si sa … più si è, più c’è probabilità che gli altri ti sentano!

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  4. Pingback: Il Giudice di Pace dott. Agostino Ferrau ha pronunciato la seguente sentenza … | Enzo Contini Blog

  5. Fabrizio ha detto:

    Ciao Enzo, questa ha avuto un’esperienza simile alla tua. Ed è anche lei di Torino! che sia lo stesso giudice sclerato? 🙂

    http://www.beppegrillo.it/2012/01/il_giudice_di_p.html

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