Per tenerne traccia e memoria, inserisco in questo post due mie foto che ho ritrovato: nel lontano 2007 le avevo inviate ad un concorso fotografico interno alla mia ditta, relativo al tema dell’innovazione: era stata una bella iniziativa! Una di queste era stata tra quelle scelte per illustrare il calendario aziendale dell’anno successivo, un tempo distribuito come omaggio natalizio! 😉
Ricordo ancora con piacere l’incontro con il grande fotografo Gabriele Basilico che era stato incaricato di scegliere le 12 immagini tra le molte che già avevano ottenuto una prima selezione dai colleghi stessi tramite votazione dalla intranet. Qualche anno prima avevo avuto modo di ammirare alcune sue opere fotografiche durante una estemporanea alla GAM di Torino.
Ricordo anche alcune frasi del suo breve ma intenso discorso, prima della premiazione. In particolare ricordo che aveva detto di aver voluto vedere anche le foto che non erano state maggiormente votate dai colleghi perché forse anche tra quelle avrebbe potuto trovare qualcosa di interessante: non sempre infatti, l’opinione della moltitudine è indice della qualità di un’opera artistica e viceversa!
Ci aveva inoltre fatto notare che raramente una foto (anche una sua, cioè una di un professionista affermato) aveva avuto una così larga diffusione di stampa: infatti di calendari NOI 2007 ne sono stati distribuiti in numero pari a quello dei dipendenti Telecom Italia di allora … penso quindi almeno un 60000 copie!!
… pochi anni dopo quella premiazione, ho poi appreso con dispiacere della sua morte in seguito ad una lunga malattia.
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Riscoprire vecchie cose in modo nuovo e personale
Sperimentare sempre nuove soluzioni a problemi talvolta antichi quasi come il mondo, magari ripercorrendo strade già intraprese da altri, ma con la propria immaginazione e fantasia, liberi da condizionamenti, … come la mente di un bimbo.
Così come un bimbo, trovando delle pietre su una spiaggia, cerca nuove soluzioni per tenerle in piedi (anche se probabilmente non ha mai visto “Stonehenge“), analogamente un programmatore compone linee di codice, con le stesse istruzioni già utilizzate da altri, per trovare originali soluzioni innovative.
“Non ho visto bambini a Rimini, tranne quelli delle colonie, poveri soldatini minimi già dati in pasto alle cerimonie, ma resistono, loro e sanno ancora progettare argini immaginari, sponde, dighe e barriere da non abbandonare … “. Da “Adriatico” di C. Lolli
P.S.
Questo fotomontaggio l’ho derivato dalla mia seguente foto di mia figlia, intenta in una costruzione con pietre nella spiaggia di Milazzo: già al momento dello scatto, l’analogia con le più enormi costruzioni di Stonehenge (da lei mai viste neppure in foto) mi era risultata evidente ed interessante!
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Servizi avanzati anche nei posti più sperduti
Innovazione == saper fornire i servizi più avanzati anche nei posti più sperduti. L’innovazione deve avere tra gli obiettivi quello di consentire a tutti l’utilizzo dei servizi realizzati, anche quelli più avanzati e sfidanti, e questo indipendentemente dalla densità di popolazione presente in un luogo. Solo così non contribuirà ad allargare sempre più il gap tecnologico e culturale tra le persone che abitano in zone rurali o del “terzo mondo” rispetto a quelle che risiedono nei centri urbani dei paesi altamente industrializzati.
P.S.
Questo fotomontaggio l’ho invece derivato da tre foto,
una relativa ad un monumento presente in una università di Seattle che mi aveva particolarmente colpito per l’originalità e la sfida apparente alle leggi gravitazionali,
un’altra della torre dello CSELT (in quegli anni con le impalcature per una ristrutturazione) che vedevo dal mio ufficio
ed infine l’ultima del deserto libico (o era di Capo Verde?) … non ricordo bene!
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