Proprio in questi ultimi giorni ho aiutato un’amica ad aprire un blog su WordPress e ieri abbiamo proceduto a renderlo visibile pubblicamente sebbene ovviamente i post per ora pubblicati fossero pochi.
Per far sì che i motori di ricerca velocizzassero l’indicizzazione e rendessero quindi visibile tale blog, ho ovviamente provveduto a registrarlo tramite le console sia di Google (Google Webmaster Tools sia di Bing (Bing Webmaster Center) come anche suggerito nella sezione Strumenti del sito di WordPress: a tale proposito avevo molto tempo fa scritto un post specifico (i.e. How to gather some additional information on your site traffic and help search engines to index it).

Sebbene ovviamente tale indicizzazione comunque impieghi un po’ di tempo (magari qualche giorno) e quindi difficilmente dopo qualche ora ricercando quella sua URL quel blog sarebbe stato già elencato tra i risultati da quei motori di ricerca, ieri sera abbiamo provato a ricercarlo sia sul motore di ricerca di Microsoft (Bing) sia su quello di Google.
Con nostra grande sorpresa, mentre con Bing (seppur il nuovo blog non comparisse ancora nell’elenco dei risultati della ricerca) venivano elencati siti “normali” (taluni eventualmente associabili alla mia amica), con quello di Google comparivano elencati solo siti porno e addirittura di pedofilia. Per di più, nella descrizione associata a ciascuno di quei link veniva indicato nome e cognome della mia amica!! Evidenti sono le violazioni della legge sia per via della pedofilia sia per l’uso improprio dell’anagrafica di un’altra persona.



Ho pensato subito che in qualche modo il suo PC e/o browser fosse stato in qualche modo stato preso di mira da hacker … ma il medesimi risultati si ottenevano anche con il mio PC!!
Ovviamente le URL di quel siti hanno una sequenza casuale di lettere in modo da non essere facilmente individuabili, molto probabilmente generati automaticamente. Sembrerebbe quindi che con qualche motore di analisi specifico che ricerca nuovi contenuti della Rete ed in particolare dei siti di creazione di altri siti/blog(e.g. WordPress), questi mascalzoni creino, in modo automatico, puntatori a siti illegali (inserendo un opportuno metatag che fa riferimento all’anagrafica del possessore del sito/blog ricercato e che poi viene riportato come riassunto del contenuto del link trovati dal motore di ricerca di Google. … incredibilmente superando tutti i controlli di conformità che immagino esistano in Google!!
Oltre a essere una situazione comunque spiacevole, in quel caso specifico potrebbe anche danneggiare le attività di quella persona operando lei professionalmente con adolescenti. La gente comune, infatti, tende a credere tutto ciò che si trova su Internet e in particolare a tutto quello che viene associato ad una persona da un motore di ricerca, tanto più quando si tratta di quello di Google, generalmente il più utilizzato!!
Incredibile comunque che il motore di ricerca di Google non effettui i dovuti controlli e permetta di fatto a persone senza scrupoli di pubblicizzare dei loro siti con contenuti non solo di dubbia moralità ma anche illegali quali quelli relativi alla pedofilia. … oltre al fatto di riportare nel metatag di riassunto di quei siti il nome e cognome del creatore del blog … con violazioni evidenti: il che farebbe anche pensare a potenziali futuri tentativi di estorsione.
Ovviamente in un motore di ricerca esiste la possibilità, lato server, d’impostare dei filtri opportuni per bloccare siti illegali e non mostrarli tra i risultati di una qualsiasi ricerca effettuata da un utilizzatore. Siti come quelli indicati con un nome composto da lettere casuali, chiaro segnale di una loro creazione in automatico, direi proprio un motore di ricerca serio POSSA e DEBBA bloccarli!! Infatti, in quel caso specifico non deve neppure fare una comunque dovuta analisi dei contenuti presenti in quei siti per individuare parole di ovvia immoralità e illegalità (e.g. Porno_con bambini_di_età_inferiore_a_11_anni)!
Ovviamente ho subito provveduto a scrivere a Google per segnalare l’accaduto, anche se non è stato banale trovare il modo per contattarlo: support.google.com/store/gethelp
Analogamente per support.google.com/business/gethelp, anche se quel contatto sarebbe più riservato per il business.
P.S. Come verrà nel dettaglio descritto nel seguito, il sito più opportuno da contattare in questo caso specifico è google.com/support/legal.
Il numero telefonico di Google Italia è 0236618300 ma opera solo da lunedì a venerdì dalle 8:00 alle 17:00 ed essendo ora il week-end abbiamo dovuto optare per un contatto via email: telefonando si score che si tratta di un risponditore automatico per cui risulta in verità ovviamente sempre attivo!!!




Ovviamente lunedì andrà a fare denuncia alla polizia postale che è quella che si occupa di frodi ed altre violazioni su Internet. Da quel sito risulta possibile anche inoltrare nuove segnalazioni e denunce.

Sito della polizia postale specializzata in sicurezza degli utenti del web
Purtroppo anche andando di persona all’ufficio più vicino della polizia postale, pur spiegando in dettaglio il problema e indicando anche sia l’illegalità nella visualizzazione nell’elenco fornito dal motore di Google di siti evidenti di pedofilia [e.g. Porno_con bambini_di_età_inferiore_a_11_anni] sia l’abuso nell’uso del proprio nome/cognome nel testo inserito come metatag di riassunto di diversi siti elencati) si trova poco supporto e ci si deve imporre per riuscire a inoltrare una denuncia, in quanto addirittura ti viene detto che Google non ne può nulla ed è inutile effettuare tale denuncia!!
L’atteggiamento di scoraggiare di effettuare denuncia e indicare come inevitabile che tali violazioni succedano, facendoti quasi sentire in colpa per avere tu indicato il tuo nome/cognome in qualche sito o sul tuo blog, non penso personalmente sia l’atteggiamento più consono che un operatore preposto a tal scopo debba manifestare.
Nessun supporto inoltre viene da loro fornito neppure nel compilare e inoltrare il modulo fornito da Google per segnalare violazioni legali (compilazione non banale per chi non opera nel settore, anche solo relativamente alla selezione più opportuna delle scelte proposte in ciascun passaggio).
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P.S. 16/11/2020
Telefonando al numero di Google 0236618300 non si riesce a parlare con un operatore ma solo con un risponditore automatico. Selezionando le scelte opportune viene suggerito di andare sul sito google.com/support/legal. Si noti che tale numero telefonico di Google Italia si trova online che opera solo da lunedì a venerdì dalle 8:00 alle 17:00 ma, come ho detto, telefonando si scopre che si tratta di un risponditore automatico per cui risulta in verità ovviamente sempre attivo!!!

Tuttavia indicando come scelta il motore di ricerca Google e poi con le scelte mostrate nel seguito, specificando Materiale pedopornografico, si viene semplicemente rediretti a una pagina con un elenco di siti di organizzazioni per ciascun Paese da contattare!
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Nel nostro caso specifico conviene quindi effettuare quest’altra scelta, dal momento che il proprio nome/cognome compare anche nel metatag di riassunto di ciascun sito trovato dal motore di ricerca Google: “Diffamazione: i contenuti diffamano me o la mia attività commerciale/organizzazione“.

In questo modo viene consentito di compilare un form in cui uno può indicare il link di tutti i siti che violano la legge: selezinando il link Aggiungi un altro allegato preaente in piccolo subito sotto quel campo di input, si possono inserire eventualmente anche più URL (cioè indirizzi di siti).
Nota importante – Per conoscere la URL di ciascuno dei siti da segnalare non è necessario cliccare su ciascuno per poi leggerla nella barra degli indirizzi del browser, operazione potenzialmente pericolosa trattandosi sicuramente di siti che cercano d’installare malware o ancor peggio virus: è sufficiente cliccare con il tasto destro del mouse sopra ciascuna voce e dal menù a tendina che compare scegliere la voce Copia collegamento per avere salvato in copia l’indirizzo di quel sito da riportare nel primo campo di input della sezione Contenuti in presunta violazione del form in oggetto.




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P.S. 19/01/2021
A distanza di più di 2 mesi nessuna risposta da parte di Google e situazione immutata. Effettuando la ricerca del blog WordPress con quel motore di ricerca continuano a essere indicati siti di pedofilia illegali e per di più, nella loro relativa descrizione, sono presenti indicazioni improprie del nome e cognome del proprietario del blog!
NON HO PAROLE.
A che servono i sistemi di controllo di abusi e di protezione dell’uso improprio dei propri dati?
A che serve segnalare non solo alla polizia postale ma anche a Google tali violazioni penali?
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