Appunti di restauro: come crearsi uno stucco per legno del colore più opportuno

Nel processo di restauro di un oggetto in legno, dopo averlo riportato allo stato grezzo sverniciandolo, è necessario quasi sempre necessario procede a stuccare dove necessario (e.g. scanalature, fori delle tarme). Lo stucco da usare deve essere del colore il più possibile simile al legno originario e per questo, benché esistano anche stucchi colorati già preparati, conviene colorarsi opportunamente uno stucco bianco per legno comperando apposite polveri e mescolandole tra loro opportunamente. Si noti che non solo gli stucchi colorati sono in tubetti di dimensione ridotta e risultano decisamente cari, ma ben difficilmente li potrai trovare proprio con la colorazione più idonea ai tuoi scopi!

In genere basta avere i colori terra d’ombra, giallo, e rosso, gli ultimi due da utilizzare solo minimamente (con la punta di un cacciavite, per modificare a piacere il colore ottenuto utilizzando inizialmente solo la polvere marrone. Si noti che ci sono anche colorazioni differenti (e.g. verde) ma generalmente basta avere le tre colorazioni che ho indicato.
Notare che si tratta di ossidi e perciò polveri differenti da quelle di anelina utilizzate – diluite in acqua insieme al rolla noce – per colorare il legno.

Non è facile trovare in tutti i colorifici queste polveri e anche qualora si trovino, spesso vengono vendute in barattoli da 500g: un tempo ne avevano sacchi e le vendevano a peso, ma ora la richiesta è assai diminuita per cui le uniche confezioni che ho trovato sono state quelle da 500g. Per il colore marrone potrebbe magari anche andare bene averne un po’ di più, ma per quelli da utilizzare solo per correggere un po’ il colore (e.g. rosso e giallo) mezzo chilo è davvero troppo: per fortuna il costo di ciascuno di quei barattoli non è eccessivo (e.g. circa 6€) per cui uno può comunque chiudere un occhio!!

Barattoli di polvere di ossido con varie gradazioni di colore da mescolare con stucco bianco

Se poi proprio non si trovano tali polveri, si può eventualmente anche utilizzare i colori liquidi utilizzati per colorare la vernice per pitture murali, sebbene risultino meno facilmente dosabili e amalgamabili.
Mescolando stucco bianco e polveri per ottenere il colore più opportuno, ricordarsi che è sempre meglio che sia eventualmente un po’ più scuro che più chiaro in quanto, una volta disteso sul legno, la differenza si noterà di meno.

Per mescolare le polveri conviene distendere su un piano in formica dello stucco bianco, in una quantità un po’ maggiore di quella che si pensa necessaria; mescolare con un raschietto del colore marrone in modo da amalgamarlo uniformemente; infine aggiungerci a poco a poco un po’ di altra polvere colorata (e.g. rosso, giallo) per raggiungere la gradazione più opportuna. Lo stucco colorato che si ottiene da questa miscelatura può poi essere conservato per diverso tempo chiudendolo ben sigillato in un barattolo:

Per chiudere fori, soprattutto quelli delle tarme si può anche utilizzare la cera. Esistono stick di cera colorata, da scaldare man mano per stenderlo dove serve (e.g. nei buchi).

Si può usare anche ceralacca mischiandola con un po’ di segatura del medesimo legno appena levigato, in modo che acquisti il medesimo colore.

Aspettando che asciughi bene ogni forma di stucco è necessario levigare con carta vetrata in modo da asportarlo il più possibile e rimanga solo laddove serve (e.g. nel buco di un tarlo): diversamente si vedrà anche dopo pitturata! La carta vetrata più utile è forse quella con grana 220 seppure risulti utile averne anche alcuni pezzi di diversa grana anche più grande (e.g. 180, 200). Si deve tener presente che più la grana è grossa più il numero che la caratterizza è basso (fino a 40) e, analogamente, più la grana è fine più i numeri sono alti (fino a 2500): la grana 1000 è comunque già così fine da essere usata per la lucidatura del marmo (vedere questo sito per avere una descrizione, semplice ma utile, sulle tipologie di carta vetrata).
L’ultima levigatura conviene farla con la paglietta di ferro file (tipo 00) o carta a vetro fine.

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Se poi ci sono parti mancanti o buchi particolarmente grossi, si può usare lo stucco rapido (o bicomponente): in dotazione viene fornito un tubettino da cui far uscire una piccola quantità di crema catalizzante da amalgamare bene con una spatola – su un ripiano liscio quale, ad esempio, un pezzo di laminato di formaica – con la parte di stucco che si desidera utilizzare. Conviene acquistarlo già di un colore simile al legno dove manca il pezzo (e.g. questo della Saratoga è tinta noce), anche se si può sempre colorare a piacere come uno stucco normale, utilizzando i pigmenti idonei visti prima.
Fare attenzione che una volta mischiati i due componenti, lo stucco generato si indurisce in poco tempo (anche in meno di 10 minuti se fa caldo) per cui è necessario utilizzarlo subito e velocemente. Inoltre, poiché basta poca di quella crema per catalizzare il prodotto, fare attenzione a non usare una spatola ancora sporca del precedente amalgama per prendere altro stucco dal barattolo, in quanto si rischia che – magari nel giro di qualche giorno – tutto il barattolo, sebbene sia stato ben chiuso, si indurisca e debba quindi essere buttato via. Anche questo tipo di stucco sintetico può poi essere levigato normalmente con carta vetro, ma è opportuno magari anche utilizzare inizialmente una lima sottile (tipo quelle per ferro) per incominciare a togliere il più. Quando viene levigata, assume un aspetto biancastro che è solo apparente: infatti basta anche solo inumidirlo per scoprire nuovamente il vero colore che manterrà dopo averlo verniciato insieme al legno vero (sverniciato e riportato vergine) a cui si è attaccato.

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