Alcune considerazioni sull’abbattimento di alcuni alberi, verosimilmente malati, nel Giardino G. Impastato di Torino

Alcuni mesi fa avevo scritto alcuni post sull’ingiustificato abbattimento di centinaia di alberi lungo tutto il Trincerone tra via Sempione e via Gottardo.
Questo post riguarda il medesimo territorio ed è di natura simile e si occupa dell’abbattimento degli alberi, presumibilmente malati, nel Giardino G. Impastato (20/4/2019).
Questa volta si era trattato di un abbattimento presumibilmente dovuto, ma viene comunque da chiedersi: quando verranno sostituiti con altri nuovi e curati a dovere per diventare degni dei precedenti?
… o resteranno per sempre solo i monconi fotografati nel seguito?

Troppo spesso gli alberi abbattuti non vengono sostituiti o, se vengono collocate nuove piantine, queste non vengono poi curate e seguite a dovere, per cui poche di loro sopravvivono. Quest’ultimo è il caso delle nuove piante da poco inserite nel viale alberato di via Pergolesi a sostituzione di altre abbattute: le sopravvissute sono davvero una piccola percentuale … diciamo, una su quattro!!

Nel caso del Giardino G. Impastato, essendo lo spazio riservato agli alberi limitato dalle piastrelle attualmente collocate sul terreno, mi sa tanto che non c’è molto da sperare nemmeno in una loro sostituzione con piantine giovani

😦

Nel seguito alcune delle foto che avevo fatto il 14/4/2019:

Ora, a distanza di pochi mesi, chi si trova a passare per quel giardinetto, può ammirare (se ne ha la sensibilità e quindi la capacità di cogliere) quanto mostrato dalle seguenti immagini da me riprese il 5/7/2019:

Quelli che solo pochi mesi fa sembravano solo ceppi aridi e apparentemente ormai privi di vita, si stanno trasformando in piccoli cespugli ricchi di colori e pieni di foglie sane!

A questo punto, vedendo ora quei monconi rigogliosi di foglie e nuovi rametti, pur ammettendo che lo stato di salute di quelle piante richiedesse un intervento radicale per assicurare la sicurezza di quel giardino, viene naturale chiedersi se fosse davvero indispensabile segare così in basso il tronco, vista l’impossibilità di sostituirle con nuovi alberi per via del poco spazio riservato, per di più limitato dalle piastrelle attualmente collocate sul terreno.

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Informazioni su Enzo Contini

Electronic engineer
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