Ho scritto email all’URP, alla segreteria della mobilità e a quella relativa alla viabilità e trasporti del Comune di Torino … ma sembra che a nulla sia servito … anzi!
Dopo l’ultima mia missiva, nessuna risposta da nessuno dei destinatari.
Da qui questo post di pubblica protesta, semmai potesse ancora servire a qualcosa indignarsi pubblicamente!!!
😦
P.S: vedi anche il post successivo del 9/7/2019: Epilogo sull’assurdo divieto di fermata presente in via Pergolesi (nei pressi del numero 5)?
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Diversi mesi fa avevo scritto un post relativo ad alcuni divieti incomprensibili dove spesso vengono elargite “facili” multe che, a mio parere, poco aiutano all’educazione civica del cittadino, anzi!

Via Giambattista Pergolesi 5: divieto di fermata per ben 11 metri dall’inizio delle strisce pedonali ed ancor più da uno stretto incrocio – con stop – con un piccolo parcheggio
Sempre in quel post avevo mostrato come a meno di un centinaio di metri, nei pressi di via Nicola Porpora 47, esistesse una situazione oggettivamente analoga, dove sono invece presenti le strisce bianche, che consentono perciò il parcheggio fino in prossimità dell’incrocio (superando quindi anche la restrizione dei 5 metri che il codice della strada sancisce di default in mancanza di altre indicazioni, quali appunto le strisce di parcheggio). Si trattava ovviamente SOLO di un esempio per avvallare maggiormente la inutilità di quel cartello di divieto di fermata (o per lo meno la sua eccessiva funzione), scelto tra i molteplici unicamente per la sua vicinanza … ma avrei potuto indicarne ben altri ancora più lampanti!

Via Nicola Porpora 47 e, ad esempio, Via Giambattista Pergolesi 5: situazioni oggettivamente analoghe ma diverse scelte di gestione della possibilità di parcheggio.
Sempre in quel post avevo scritto della triste esperienza quando avevo cercato di chiedere delucidazioni sul perché di quel divieto, a due vigili che, come abitualmente avviene, stavano multando proprio delle macchine posteggiate in quel luogo: avevo ricevuto solo frasi fatte generiche e nessuna concreta spiegazione!!
Il 23/3/2019 mi sono allora deciso a scrivere allo sportello dedicato alla segnalazione sulla viabilità del Comune di Torino dove, in altre circostanze, avevo ricevuto puntuali e solleciti riscontri (e.g. Come segnalare nella città di Torino la presenza di buche pericolose o problemi di viabilità) per ricevere una risposta sulle motivazioni di quel divieto e, di fatto, sperando in un loro ripensamento: “Nei pressi di via Pergolesi 5 esiste da anni un tratto di 11 metri in cui c’è addirittura un cartello di divieto di fermata. Vista la carenza di parcheggi della zona, quasi sempre quei posti sono comunque occupati e spesso vengono multati.
Vi scrivo quindi per chiedere chiarimenti sulle motivazioni che hanno portato a posizionare tale divieto in quel posto in quanto risulta agli abitanti della zona non giustificato.
Si noti che, a meno di un centinaio di metri, in una situazione oggettivamente analoga nei pressi di via Nicola Porpora 47, sono invece presenti le strisce bianche, che concedono il parcheggio fino in prossimità dell’incrocio (superando quindi anche la restrizione dei 5 metri di legge).
Mi chiedo, come mai nel tratto in oggetto, nei pressi di via Giambattista Pergolesi 5, ci sia addirittura quel divieto di fermata per un tratto ben superiore ai 5 metri stabilito di default dal codice stradale in prossimità di incroci. Personalmente mi sembra che le condizioni oggettive al contorno siano esattamente le medesime: incrocio a bassa percorrenza adiacente, nelle vicinanze nessun ingresso di autorimesse o altro …
Allego foto“.
Non ricevendo alcun riscontro se non il messaggio automatico di ricezione della mia email, con indicato un link per verificare lo stato della richiesta, mi sono poi accorto che, a distanza di più di un mese, quella mia richiesta era passata nello stato di “Evasa” pur non avendo io ricevuto alcuna risposta.
Il 24/4/2019 ho quindi richiesto spiegazioni fornendo il numero della richiesta precedente che risultava evasa:
La settimana successiva, avendo poi avuto modo di scambiare proficue email con l’URP del Comune di Torino e non avendo al 30/04/2019 ricevuto ancora alcun riscontro dal precedente sollecito, ho approfittato della gentilezza del personale dell’URP chiedendo loro se potevano essere da tramite per quella mia precedente richiesta, … e così hanno fatto.
Questa volta, a soli due giorni lavorativi di distanza, ecco giungermi la risposta, inviata in CC anche all’URP come da loro richiesto espressamente, dove l’arch. Davide Amendola del Comune di Torino mi comunica (copio integralmente il testo così come inviatomi): “Il divieto di fermata fronte n.c. 5 di via Pergolesi è stato istituito per motivi di sicurezza della circolazione stradale al fine di aumentare la visibilità dell’attraversamento pedonale e dei veicoli uscenti dalla carreggiata soggetta a stop; nel secondo caso, relativo a via Porpora fronte n.c. 47, non vi è attraversamento pedonale, comunque per aumentare la visibilità la sosta sarà tracciata a m 5 dall’intersezione. si allega documentazione.
davide amendola “
Nel seguito la documentazione allegata in cui risultano espressamente indicate anche le distanze ed in particolare gli 11 metri che separano il cartello di divieto di fermata in via Pergolesi dalle strisce pedonali. Confermo tale misurazione, avendo io stesso controllato personalmente: insomma lo spazio per parcheggiare 2 – 3 macchine!
Le foto allegate poi dimostrano che c’è stato un sopraluogo dove ovviamente si vede quanto da me riportato nel precedente post, seppur fornendo immagini semplicemente tratte da Street View. Si noti che, come avviene abitualmente, vista la carenza di parcheggi, anche nella loro foto due su tre dei posti in divieto sono occupati nonostante quel cartello: chissà se, chi ha effettuato quel sopralluogo anche questa volta ha multato quelle auto come solitamente avviene!
[Nota relativa alle foto allegate: in realtà, solo una delle quattro foto si riferisce a via Porpora, quella indicata a biro come Porpora 1, mentre l’altra sottostante è stata associata erroneamente a quel luogo in quanto riprende, in realtà, il tratto di via Pergolesi antecedente al cartello di divieto una cinquantina di metri].
La risposta data ha, a mio parere, dell’incredibile e devo ammettere che appena letta mi ha scioccato fino a poi farmi ridere per non piangere!! Anziché constatare, come era mia intenzione, che 11 metri di divieto di fermata sono forse un po’ troppi “per motivi di sicurezza della circolazione stradale al fine di aumentare la visibilità dell’attraversamento pedonale e dei veicoli uscenti dalla carreggiata soggetta a stop”, si dice addirittura che “nel secondo caso, relativo a via Porpora fronte n.c. 47, non essendoci attraversamento pedonale, comunque per aumentare la visibilità la sosta sarà tracciata a m 5 dall’intersezione”!!!
Insomma, anziché togliere il cartello di divieto di fermata e mettere le strisce per almeno due posti macchina come avviene abitualmente altrove, hanno intenzione di togliere parte delle strisce dall’altra parte (da me indicata a titolo di esempio solo esclusivamente per la sua vicinanza) e sarà quindi cambiata la traccia di sosta ai 5 metri stabiliti di default dal codice della strada in mancanza di diversa indicazione!!
Che dire?
Mia nonna, nella sua saggezza di anziana, avrebbe esordito nel dire “Sono più forti della Giustizia!“.
Io mi limito ad appellarmi all’ovvietà ed al buonsenso che è (o almeno dovrebbe essere) intrinseco in tutte le leggi e quindi anche in quelle relative al codice della strada che lasciano infatti discrezionalità per una loro corretta applicazione laddove risulti opportuno. Che 11 metri di divieto di fermata per “aumentare la visibilità dell’attraversamento pedonale e dei veicoli uscenti dalla carreggiata soggetta a stop” siano davvero eccessivi e sia una pratica di sicurezza non riscontrabile altrove, mi sembra oggettivamente una ovvietà, constatata la natura secondaria sia del passaggio pedonale, con le strisce ormai quasi completamente cancellate dal tempo (e che si trovano a poche decine di metri da uno principale nei pressi del semaforo con c.so G. Cesare) sia dell’incrocio con stop relativo all’uscita da un piccolo posteggio.
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Nel seguito la mia risposta inviata all’unico servizio che sembra veramente dare sempre un appropriato ascolto alle segnalazioni dei cittadini, vale dire all’URP di Torino [e per conoscenza ovviamente anche al mittente ed agli altri destinatari della precedente risposta: davide.amendola@comune.torino.it, segreteria.mobilita@comune.torino.it, Informazioni Viabilità e Trasporti].
Speravo in un loro intervento di mediazione al riguardo … ma, a distanza di più di 10 giorni, non avendo più ricevuto alcuna risposta, dispero di ricevere ormai più alcun segnale di vita … da cui questo post che rendo pubblico semmai potesse ancora servire a qualcosa indignarsi pubblicamente!
;-/
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Gentili operatori dell’URP, grazie al vostro interessamento ho ricevuto, questa volta assai tempestivamente, una risposta alla mia richiesta inoltrata il 23/3/2019 allo sportello dedicato alla segnalazione sulla viabilità del Comune di Torino , dopo che la precedente richiesta era stata “archiviata” con una meticolosa gestione informatica che la dava come evasa. Rubo ancora del vostro prezioso tempo chiedendovi di verificare se, anche grazie ai dati forniti nella presente, è possibile di vedere modificate le scelte, che non posso condividere, comunicatemi dalla precedente email dell’arch. Davide Amendola del Comune di Torino.
Devo confessare che alla prima lettura della formale risposta fornita dall’arch. Davide Amendola, mi sono messo a ridere per non piangere.
Io avevo gentilmente, come cittadino residente in Torino, inoltrato loro una richiesta di riesaminare l’opportunità di mantenere un cartello di divieto di fermata (nota bene, non solo di posteggio ma addirittura di fermata, collocato a ben 11 metri – circa 3 posti macchina – da alcune strisce pedonali secondarie, quasi ormai non più visibili – vedere figura allegata seguente – ed ancor più distanti da una secondaria uscita, con stop, da una piccola area di parcheggio) indicando (quale esempio scelto solo per via dell’estrema vicinanza) una situazione oggettivamente analoga nei pressi di Via Nicola Porpora 47, dove ben diverse erano state le scelte di gestione della possibilità di parcheggio (delle strisce bianche sono infatti poste a ridosso di un analogo incrocio a bassa percorrenza, superando così anche la restrizione della distanza dei 5 metri prevista dal codice stradale in assenza di diverse indicazioni).
Anziché vedere riconsiderata l’opportunità del posizionamento di quel cartello che non trova altrove presenza in analoghe condizioni (non solo nel Comune di Torino, ma penso in tutta Italia), mi viene non solo giustificato con motivazioni generiche relative ad una assai ipotetica maggior sicurezza stradale non riscontrabile peraltro altrove (“Il divieto di fermata fronte n.c. 5 di via Pergolesi è stato istituito per motivi di sicurezza della circolazione stradale al fine di aumentare la visibilità dell’attraversamento pedonale e dei veicoli uscenti dalla carreggiata soggetta a stop”), ma addirittura mi viene comunicato che verrà modificata la scelta pregressa di posteggio per la situazione analoga, da me indicata unicamente come esempio in quanto distante poche decine di metri dal cartello in oggetto … ma avrei potuto addurre centinaia di altre situazioni analoghe (“nel secondo caso, relativo a via Porpora fronte n.c. 47, non vi è attraversamento pedonale, comunque per aumentare la visibilità la sosta sarà tracciata a m 5 dall’intersezione)!!
Insomma, anziché avere due-tre posti macchina regolari in più, agognati dai residenti nei pressi di via Pergolesi, ce ne sarà a breve almeno uno in meno poco distante in via Porpora!

Le strisce del passaggio pedonale in oggetto sono ormai da tempo addirittura difficilmente visibili e si trovano a poche decine di metri da un altro transito pedonale principale presente nei pressi del vicino semaforo con c.so G. Cesare
La risposta ricevuta mi colpisce perciò non solo come cittadino del Comune, ma anche come persona in quanto mi sento preso in giro, spiacevole sensazione già provata tempo fa cercando di ottenere spiegazioni da due vigili quando, casualmente transitando in bici nei pressi di quel cartello di divieto, li avevo visti nuovamente fermarsi appositamente con la loro auto per “facilmente” multare le macchine che perennemente posteggiano in quell’area per via della estrema mancanza di parcheggio della zona, e questo nonostante il divieto. Allora avevo potuto assistere ad un duetto tra i due, con frasi generiche su come i cittadini non sappiano quali sono i pericoli ed i pregressi incidenti, per cui era loro difficile comprendere certi divieti: a nulla era servito indicare loro luoghi vicini dove la loro presenza sarebbe stata sicuramente più utile a svolgere al meglio quello che dovrebbe essere il loro mandato primario, cioè quello di migliorare il senso civico della popolazione. Infatti a pochi passi, in c.so G. Cesare, ci sono sempre macchine posteggiate impropriamente che impediscono un utilizzo continuo di una corsia, determinando ovvi rallentamenti e code, con relativo maggior inquinamento e pericolo per la circolazione; poi, per aggiungere un ulteriore esempio lampante, avevo indicato loro come, a poche centinaia di metri in p.zza Respighi angolo via Paisiello di fronte ad una tabaccheria, siano perennemente parcheggiate malamente macchine in seconda e talvolta in terza fila che ostacolano non solo il passaggio dei pullman, ma anche quello dei pedoni che risultano inoltre realmente poco visibili alle macchine che si immettono dalla rotonda: qui sì che ci sono effettivamente numerosi pregressi di incidenti che hanno coinvolto anche utenti vulnerabili!
Ora che formalmente è stata fornita una motivazione ufficiale che, a mio parere, non tiene assolutamente conto sia della realtà del luogo sia dei principi di opportunità previsti dal codice stradale, mi sento quasi costretto, per spirito civico, a non usare più mezze parole, sperando di non risultare peraltro scortese ma chiarificatore, in quanto questa è l’intenzione della presente.
La gente che abita la zona è stufa di vedere multate, con una frequenza impressionante visto il luogo, le macchine che parcheggiano in quei posti vietati da quel cartello stradale incomprensibile alla logica (ripeto fino alla noia, si tratta addirittura di divieto di fermata per ben 11 metri!) che, da quanto comunicato, sembra sia stato collocato per una richiesta di sicurezza di un attraversamento pedonale secondario e mal segnalato da strisce ormai quasi inesistenti, situazione che non ha eguali e non è riscontrabile in nessun altra realtà. L’impressione che il cittadino ne deriva, a torto o a ragione, è che in quel posto, dove sicuramente un’auto posteggiata dà molto meno fastidio rispetto a molteplici altri anche da un punto di vista della sicurezza pedonale, risulta più comodo elargire multe, non rischiando il vigile possibili discussioni con sia il multato sia il commerciante dove quel cliente è andato a comprarsi magari un gratta&vinci (vedi esempio in p.zza Respighi angolo via Paisiello) … e non certo una medicina urgente!! Insomma, chiunque, anche tralasciando l’opportunità sulla presenza o meno di quel cartello di divieto, non può che concordare con me che ci sarebbero multe MOLTO più prioritarie e quindi più appropriate.
Operando scelte quali quella descritta, credo si fomenti, a torto o a ragione, la diffusa opinione che i vigili siano mandati anche per rimpinguare le casse del Comune, indipendentemente dalla effettiva rilevanza dell’infrazione, diventando così loro stessi (benché pagati dai contributi degli stessi cittadini) un tramite per una forma di ulteriore tassazione indiretta che, tra l’altro, risulta ancora più bieca in quanto non tiene nemmeno conto delle condizioni economiche del multato.
Allego alcune foto scattate nel weekend che evidenziano, anche se non sarebbe il caso in quanto credo che sia una situazione assai comune e riscontrabile molto agevolmente da chiunque, come spesso nei centri urbani venga superato anche il limite di default dei 5 metri prima di un incrocio, per via della presenza di strisce di parcheggio che generalmente giungono addirittura a pochi centimetri da incroci tutt’altro che secondari e/o passaggi pedonali anche assai frequentati: altro che gli 11 metri richiesti dal cartello in oggetto per un incrocio – con stop – dove transitano poche decine di macchine al giorno ed un passaggio pedonale secondario, mal segnalato, anch’esso a basso transito in quanto a poche decine di metri ne esiste un altro principale, nei pressi del semaforo con c.so Giulio Cesare.
Ho scattato in Torino decine e decine di foto di esempio, con situazioni oggettivamente analoghe al caso in oggetto ed in cui la scelta di gestione della possibilità di parcheggio è identica a quella che avevo già mostrato in via Porpora quale esempio (ma dove mi è stato comunicato il prossimo cambiamento!), ma mi limiterò a riportane solo alcune riserbandomi di inviarvele tutte ed altre ancora, se richiestomi: penso tuttavia che la situazione oggettiva sia sotto gli occhi di tutti! Si noti che spesso, le immagini seguenti riprendono, oltre all’incrocio, anche un passaggio pedonale in quanto l’elevazione ad 11 m del divieto di fermata sono stati in particolare giustificati proprio per quella concomitanza.
Partiamo pure da esempi a poche decine di metri da quella di via Porpora fronte n.c. 47, che avevo mostrato a solo titolo di esempio per vicinanza, e dove mi è stato comunicato che “per aumentare la visibilità, la sosta sarà tracciata a m 5 dall’intersezione“: a centinaia allora sarebbero da riportare secondo quella regola molteplici situazioni identiche anche solo in Barriera!
Nel seguito mostro poi la situazione tipica in p.zza Respighi angolo via Paisiello, già citata precedentemente e ripresa addirittura durante uno dei passaggi della macchina di Google: mostra ben 7 macchine in divieto ed il Bus 57 che deve transitare completamente nella corsia opposta per poter girare e procedere in via Paisiello] … ma spesso, nelle ore di punta, la situazione è addirittura ben peggiore, con macchine accatastate anche in terza fila. La presenza, qui come altrove, di dehor concessi dal Comune in prossimità di incroci e passaggi pedonali, limitano per di più la visibilità dei pedoni oltre che essere tipicamente sede di posteggi irregolari, in questo caso proprio dietro una curva.

Piazza Respighi angolo via Paisiello in una situazione tipica, così come ripresa anche durante uno dei passaggi della macchina di Google per realizzare StreetView
… ma qui mi fermo in quanto, visto i precedenti, rischierei di far diminuire di qualche percentuale i posti di parcheggio disponibili in Barriera e questa non è certo la mia intenzione, vista la carenza crescente di spazio per le macchine di fatto presenti: anche se io personalmente preferisco utilizzare principalmente la bici, la situazione reale non può essere ignorata dall’Amministrazione.
Passo allora a mostrare altre situazioni analoghe al di fuori del quartiere e con esempi di posteggi a strisce blu o gialle …
… tanto, da un punto della sicurezza stradale, i requisiti sono ovviamente identici alle strisce bianche, no?
Ringraziando dell’attenzione e sperando in un vostro interessamento, resto in attesa di un vostro riscontro.
Enzo Contini
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