Come rendere a luce elettrica una vecchia lampada ad olio

Può capitare di avere una vecchia lampada ad olio, magari una fiorentina come avevo io, e desiderare di renderla riutilizzabile anche per fare luce e non solo averla come bel soprammobile!

Nel seguito mostro passo-passo le fasi necessarie per questo processo di trasformazione che, secondo me, risulta alla portata di molti: just in case, riporto quindi anche suggerimenti banali per chiunque abbia anche solo una minima dimestichezza con gli impianti elettrici  😉
… le immagini spero poi possano servire più di tante parole!

Lampada fiorentina ad olio resa a luce elettrica

La fase più complessa, che necessita magari dell’ausilio di un professionista, è filettare opportunamente i tre fori dove un tempo fuoriusciva la fiamma, in modo da poterci avvitare dei portalampada per lampadine con attacco E14 con rispettive coperture in ottone. In alternativa si potrebbero saldare, ma il risultato non penso sarebbe ottimale.
Conviene scegliere un portalampada in stile antico, perciò di metallo e ceramica che non è agevole trovare tali portalampada, in quanto non sono più prodotti e risultano forse neppure più a norma in quanto richiedono particolare attenzione nel collegamento dei fili elettrici, essendo principalmente costituiti da materiale conduttore: ovviamente, con la dovuta attenzione e una minima competenza, risultano sicuramente sicure come quelle più recenti di plastica, di più agevole utilizzo ma sicuramente più brutte e non idonee ad una lampada antica, … tanto meno per una addirittura originariamente ad olio!
Personalmente non ho trovato quei portalampada in ceramica nei negozi di Torino ma solo a Mondovì, presso L’elettrica degli amici Dario e Matteo, di cui vi invito a visitare anche il profilo su Facebook! Il cavo da utilizzare può poi essere quello trasparente a soli due fili e di sezione anche piccola (0,75mmq) … anche se ora la sezione minima a norma sarebbe 1,5mmq!! Personalmente trovo assurdo questa normativa, tanto più ora che i consumi sono bassissimi con le lampadine a led e quindi anche su sezioni minime la potenza dissipata in calore risulta essere quasi nulla se la tensione di lavoro è di 220V: utilizzate, ad esempio, questo agevole form on-line per il dimensionamento dei cavi elettrici, da cui potete dedurre che per una tensione – mono fase alternata – di 220V qualsiasi sezione va più che bene per lunghezze del cavo di pochi metri. I consumi con le nuove lampadine a led sono assai ridotti: nel mio caso ho usato tre lampadine da 4W => complessivamente  un consumo di soli 12W.

Nel seguito descrivo le diverse fasi per realizzare la trasformazione.

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Passo 1 – Filettare opportunamente ciascuno dei tre fori ed avvitarci la base del portalampade in metallo, utilizzando anche un’opportuna copertura in ottone.
Alternativa: anziché avvitare, saldare.

Filettare opportunamente ciascuno dei tre fori ed avvitarci il portalampade utilizzando poi un'opportuna copertura in ottone. Alternativa: saldare.

Filettare opportunamente ciascuno dei tre fori ed avvitarci il portalampade utilizzando poi un’opportuna copertura in ottone. Alternativa: saldare.

Base del portalampade avvitato e inserita opportuna copertura in ottone

Passo 2 – Effettuare un foro nella parte inferiore del ex-contenitore dell’olio, in modo da poterci far passare il filo di alimentazione.

Effettuare un foro nella parte inferiore del contenitore dell’olio, atto a far passare il filo di alimentazione.

Passo 3 – Fare passare uno spezzone di filo in ciascuno dei tre fori, fino a fare raggiungere una delle estremità all’interno del contenitore dell’olio: conviene rimanere lunghi nel tagliare tali spezzoni per non tribolare poi nel collegamento dei fili!
Analogamente far passare nel foro il filo che servirà per l’alimentazione. Per agevolare l’accesso all’ex-contenitore dell’olio, conviene utilizzare, ad esempio, una pinza da bucato per tenere sollevato il suo coperchio.

Utilizzare una molla per tenere sollevato il coperchio dell’ex-contenitore dell’olio

Passare nel foro il filo che servirà per l’alimentazione

Passo 4 – All’altra estremità  avvitare al supporto della lampadina i due spezzoni di filo, facendo ben cura di avere tutti i filamenti di rame completamente sotto ciascuna vite, per evitare che possano toccare le parti esterne del portalampada, fatto di materiale conduttore e perciò con pericolo per la sicurezza.
Per fare ciò, conviene innanzitutto arrotolare tra loro tutti i filamenti (rendendoli, tra l’altro, anche più resistenti alla rottura), sagomare il tutto ad uncino da collocare poi a sinistra della vite, in modo tale che, avvitandola ed aiutandosi magari con un piccolo cacciavite per farceli rientrare, i filamenti di rame intrecciati vadano tutti sotto la stessa. Per ulteriore sicurezza, anche se non indispensabile, si può poi anche utilizzare un pezzo di scotch isolante per coprire ciascuna delle due viti.
Inserire bene la struttura di ceramica nel suo alloggiamento, tenendo conto delle scanalature presenti nella base avvitata/saldata sul lampadario.

Avvitare bene ciascuno dei due fili sotto l’apposita vite del portalampada

Eventualmente, per ulteriore sicurezza, utilizzare anche dello scotch di isolante per coprire le viti.

 

Inserire bene la struttura di ceramica nel suo alloggiamento, rispettando le scanalature presenti

Passo 5 – Con l’apposita forbice per elettricisti, spelare gli estremi di ciascun filo ed unire tra loro i filamenti di ciascuna coppia, sia dei cavi provenienti dai tre rami della lampada sia di quello di alimentazione proveniente dal foro realizzato nel ex-contenitore dell’olio: in tale modo si porta a ciascuna lampadina un neutro ed una fase, idonei ad una sua sua alimentazione.

Unire tra loro il filo di ciascuna coppia, dei cavi provenienti dai tre rami della lampada

Proteggere quindi ciascuno dei due avvolgimenti con un morsetto elettrico a cappellotto ed inserire il tutto ben dentro l’ex-contenitore dell’olio.
Fare attenzione ad annodare, sull’asta di ottone che sorregge la lampada, il cavo proveniente dal foro, in modo che non possa subire trazioni esterne che possano pericolosamente staccarlo dal morsetto.

Annodare, sull’asta di ottone che sorregge la lampada, il cavo proveniente dal foro, in modo che non possa subire trazioni esterne. Unire tra loro un filo di ciascuna coppia(fili provenienti dai tre rami della lampada e quello di alimentazione proveniente dal foro).

Proteggere ciascuno dei due avvolgimenti con un morsetto elettrico a cappellotto.

Inserire il tutto ben dentro l’ex-contenitore dell’olio.

Passo 6 – Montare tutti i pezzi di ciascun portalampada, avvitando sia la parte esterna sia quindi l’anello di ceramica.

Portalampada prima di montare i due pezzi restanti che lo compongono

Pezzi restanti da montare

Portalampada montata

Tutte le tre portalampade montate

Passo 7 – Montare l’interruttore. Nel seguito mostro nel dettaglio tutte le fasi di questa semplice operazione che spero possa chiarire i dubbi anche degli inesperti 😉
Qualsiasi interruttore in stile antico può andare bene, ma anche qui non è facile reperirne se non nei mercatini dell’usato o in negozi che hanno rimanenze di magazzino. Anche in questo caso, ho trovato a L’elettrica di Mondovì diverse soluzioni che mostro nelle immagini seguenti.

Tagliare uno solo dei fili nel punto in cui si desidera inserire l’interruttore

Filo tagliato dove inserire l’interruttore

Intrecciare i fili di rame per renderli più robusti alla rottura

Avvitare i due estremi negli appositi alloggiamenti del pulsante e rimontare il tutto

Interruttore a filo montato

Interruttore a filo alternativo utilizzabile

Passo 8 – Montare la spina. Anche in questo caso qualsiasi spina può andare bene, meglio ovviamente una in stile antico che si abbini all’interruttore. Alcune di queste ultime richiedono un montaggio un po’ particolare, come mostro in una delle immagini seguenti.

Spina classica, esteticamente non il massimo!

Spina in stile antico, che si abbina all’interruttore

Particolati del montaggio particolare richiesto da questa spina

Passo 9 – Montare tutti i pezzi della lampada, paralume incluso, scegliendo le lampadine più opportune. Io ho prediletto quelle a filamento LED con conformazione a fiamma e vetro opaco (E14 , dimmerabile40W, luce bianco caldo 2700K, 360 lumen, angolazione fascio luce 360°, classe di efficienza energetica A+ ). La scelta di averla dimmerabile è stata dettata dalla eventualità di poter un domani inserire un dimmer a parete al posto dell’interruttore che pilota la presa utilizzata dalla lampada: il costo di tali lampadine d’altra parte è ormai diventato irrisorio …

Lampada rimontata, con le lampadine a filamento led e vetro opaco

 

 

 

 

 

 

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Informazioni su Enzo Contini

Electronic engineer
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