Qualcuno si ricorda i servizi giornalistici e i relativi commenti sui social che disquisivano sugli italiani, così preoccupati della privacy da non scaricare l’app Immuni, ma tutti pronti a scaricare l’app IO.it per usufruire dei 150 euro di cashback? A pochi giorni dalla effettiva pubblicazione dell’app IO.it apparivano su quasi tutti i giornali articoli tipo questo de La Repubblica: App, IO batte Immuni: così il cashback ha spinto i download molto più dell’emergenza sanitaria.
In pochi giorni effettivamente l’app IO.it era stata scaricata da 8 milioni di persone mentre l’app Immuni in sette mesi aveva raggiunto i 9 milioni.
Si, si certo: Immuni mica restituiva dei soldi spesi e poi relativamente alle problematiche di privacy, se spendo dei soldi in modo onesto, perché dovrei nasconderlo? Avere la tracciabilità delle spese può anzi portare, in teoria, solo a vantaggi a combattere l’evasione, no?
Ma a distanza di ormai quasi un mese, i numeri cosa dicono?
Ieri sera, dopo avere letto un post su Facebook di un amico, che appunto disquisiva sui dati di scaricamento di quelle due app, sono andato anch’io a guardare le statistiche rese disponibili sui loro rispettivi siti:
I numeri dicono quindi un’altra cosa rispetto alle previsioni.
Dicono che dopo un iniziale numero d’installazioni dell’app IO.it nella prima settimana, in seguito l’entusiasmo è assai scemato fino alla situazione attuale che mostra addirittura un numero di disinstallazioni di quell’app maggiore rispetto a nuove installazioni!
Infatti, solo ieri sera alle 00:12 ho fatto uno screenshot che mostrava un numero d’installazioni di IO.it pari a 9.206.645 e adesso, a poche ore di distanza (di cui molte addirittura notturne), alle 10:17 il numero si è ridotto a 9.169.280 … cioè è diminuita di 37000, evidenziando che ben più sono state le persone che l’hanno disinstallata rispetto a quelle nuove che l’hanno ora installata.
Infatti, generalmente, se uno non pensa più di usare un programma lo disinstalla dal proprio cellulare anche solo per liberare memoria, e in questo caso si decrementa il conteggio come sta avvenendo ora per l’app IO.it.
Relativamente all’effettivo uso delle rispettive app, ovviamente non si può dire nulla: se hanno fatto un’app Immuni che, per funzionare in background, ha necessità di particolari procedure non so … io, personalmente, non l’ho mai installata.
Comunque anche l’app IO.it, una volta impostate in essa le carte da utilizzare per il cashback e averlo opportunamente abilitato per tutte, almeno per quella funzionalità potrebbe anche mai più essere più lanciata: diverso il discorso se uno la disinstalla in quanto credo che ciò comporti la cancellazione di tutte le impostazioni anche lato backend e quindi anche l’eventuale cashback richiesto.




Le statistiche di Immuni in queste ore invece sono rimaste invariate: quello che in questo caso stupisce, sebbene ancora oggi molti territori siano in fascia rossa, è che anche il numero di notifiche inviate risulta esattamente il medesimo (sebbene, leggendo nelle note, si dica “Notifiche di possibile esposizione al rischio generate dall’applicazione. La rilevazione è parziale poiché vengono rilevate tutte le notifiche per i dispositivi iOS e solamente un terzo di quelle inviate da Android che hanno a disposizione la tecnologia necessaria per rilevarle in modo sicuro“)!
Insomma, benché ci fossero state polemiche sull’app Immuni (che riguardava la nostra salute ed era basata su meccanismi di privacy molto spinti) scaricata tra mille polemiche da un numero relativamente piccolo di persone, anche quella IO.it, che sembrava essere stata installata a manetta, ha raggiunto più o meno la medesima soglia ed ora, anzi, stà addirittura regredendo lentamente!
Ma poi, di che numeri stiamo parlando, tenendo conto della popolazione italiana sopra i 15 anni, vale a dire su un numero di potenziali utilizzatori pari a 52.425.291?
Meno del 18% della popolazione.

Insomma, come sempre una analisi statistica può aiutare a cercare di rispondere in modo ragionevole se non oggettivo al 100% la realtà delle cose.
Si può quindi dire che dai dati mostrati entrambe le app abbiano avuto un consenso analogo (circa 10 milioni di persone) su una percentuale minima della popolazione (meno del 18%): le installazioni attive di Immuni è pressoché costante, mentre quella di IO.it è in lieve flessione nonostante l’indubbio picco iniziale nella prima settimana.
Questi i dati oggettivi.
Soggettivamente credo che l’app Immuni non si sia dimostrata di particolare utilità e le persone che già non l’hanno installata probabilmente non la installeranno, … al massimo ci saranno delle disinstallazioni fisiologiche, ma non emorragiche se non al termine della pandemia.
Invece, relativamente all’app IO.it, le considerazioni sono più complesse, ma altrettanto chiare: nonostante l’indubbio incentivo economico che aveva fatto invogliare diverse persone a installarla inizialmente, le difficoltà per renderla effettivamente utilizzabile ha fatto desistere molti non solo a provarla, ma addirittura sta inducendo persone a disinstallarla.
Una lettura di un mio post precedente può suggerire alcune probabili motivazioni: Italia cashless: alcune domande che mi sorgono spontanee sia come tecnico sia come cittadino.
Ovviamente, sarebbe anche interessante confrontare gli utenti che hanno attivato Immuni e quelli che lo hanno fatto per IO.it. Tuttavia questo è impossibile anche a livello centralizzato (se non forse chiedendo a Google sulla base degli acquisti effettuati sul suo Play Store!) in quanto gli utenti sono anonimi per Immuni, per cui non si può certo stabilire se coloro che hanno installato Immuni siano pressapoco le stesse persone che hanno ora installato IO.it. Anzi, verosimilmente sono due insiemi parzialmente anche molto disgiunti, ma la soglia raggiunta nella popolazione è di fatto pressapoco la medesima e comunque le considerazioni che ho fatto mi sembrano sufficientemente oggettive.
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