Le velocità di trasmissione pubblicizzate dai diversi provider sono sempre più elevate e attualmente si parla di “velocità di trasmissione fino a 1 Gigabit al secondo” (i.e. 1000 Gbps), sia in download che in upload.
In realtà, generalmente le velocità raggiunte sono minori seppur molto elevate e non sono simmetriche in download (quando si scaricano contenuti dalla rete) e in upload (quando si inviano contenuti in rete). Infatti generalmente si ottengono valori maggiori, anche di molto, per la velocità di trasmissione in download, che d’altra parte è generalmente quella che più interessa maggiormente (e.g. quando si vede un film, o si naviga su Internet con un browser, si utilizza principalmente traffico in download). Se quindi si ottengono risultati simmetrici nei test (o addirittura valori maggiori per il flusso upstream), è probabile che ci si sia collegati alla rete domestica non nel modo più appropriato per ottenere le migliori prestazioni, quindi quelle idonee per effettuare correttamente uno speedtest per testarla!
Ma come fare a sapere qual è la velocità massima reale che uno riesce effettivamente ad avere sulla propria linea di casa? Anche i più sprovveduti sanno oramai che esistono servizi di speedtest che, scaricando/caricando una sufficiente quantità di dati da/verso la rete, riescono a fornire una buona indicazione delle massime velocità raggiungibili con la propria linea di casa. Ma come effettuare questo test per avere dei risultati che effettivamente misurino le potenzialità della propria linea e, non avere invece misurazioni penalizzate da altri fattori?

Diciamo innanzitutto che le massime velocità si possono ottenere solo quando la fibra arriva in casa, vale a dire si tratta i un collegamento FTTH (Fiber To The Home) e non FTTC (Fiber To The Cabinet) dove il cavo di fibra arriva solo a un armadio in strada (magari collocato lontano, anche a diversi chilometri dal proprio domicilio, seppure spesso si trovi solo a poche decine/centinaia di metri) e poi da quello parte un cavo classico in rame fino in casa. In quest’ultimo caso le velocità risultano assai più ridotte (e.g. 40 Gbps) pur rimanendo più che sufficienti per poter usufruire di un qualsiasi servizio anche multimediale (e.g. vedere un film ad alta definizione in streaming).
Se uno ha un collegamento FTTH, allora al router arriva un cavo sottile (fibra) con un attacco come in figura e non un cavo più grosso (rame) con un attacco diverso, come si ha nel caso di un collegamento in fibra FTTC dove in realtà la fibra arriva solo a un armadio collocato in strada, magari anche a chilometri di distanza!

Non mi dilungherò, non essendo oggetto del post, ma per chi è interessato, ho trovato un articolo che mi sembra spieghi sufficientemente bene i motivi per cui un collegamento FTTH reale non offre la velocità massima ipotizzabile e commercialmente propagandata: Perché la FTTH non va a 1000 Mbps?
Velocità reali raggiungibili con un collegamento in fibra FTTH sono comunque elevate e di diverse centinaia di Mbps, anche nelle condizioni peggiori, quindi sicuramente più che adeguate per poter essere condivise tra più appartamenti anche qualora si usino servizi di film in streaming, in generale i più dispendiosi in termini di banda richiesta. Infatti, anche solo effettuando una semplice ricerca su Internet, si può trovare che, per accedere alla qualità 4K UHD è necessaria una connessione a banda larga che permetta di gestire almeno tra 10 e 25 Mbps. Comunque, per fruire della qualità FullHD basta mediamente una semplice connessione da 7 Mbps in downstream. Se ci si ‘accontenta’ poi della qualità HD 720p, è sufficiente ancora meno banda: appena 3-5 Mbps in media.
Ma torniamo all’oggetto principale del post!
Per effettuare correttamente uno speed test sulla propria linea è necessario:
- Utilizzare un dispositivo performante, quale ad esempio un PC ben dimensionato
- Collegarlo direttamente al modem/router via cavo Ethernet.
Solo se si rispettano quei due principi basilari indicati, la misurazione potrà fornire delle indicazioni reali sulle potenzialità della linea e non penalizzate (anche fortemente) da altri fattori. Ovviamente anche se il test viene così eseguito correttamente, i risultati trovati potranno variare nel tempo in base al traffico istantaneo delle infrastrutture ‘core’ della rete e la distanza/carico dei server utilizzati per effettuare il test, in quanto queste condizioni possono mutare nel tempo anche a seconda dell’giorno/ora in cui lo si effettua: comunque sia, sebbene rifacendo il medesimo test a qualche giorno/ora di distanza i risultati forniti possono anche differire (non di molto), i risultati ottenuti possono comunque fornire una valida indicazione sulla bontà della propria linea.
Completamente inaffidabili (ai fini di testare la bontà della propria linea fissa) sono invece i risultati che si ottengono se si effettua il test utilizzando, ad esempio, il proprio smartphone collegato a una rete Wi-Fi collegata alla propria linea fissa. Nel seguito mostro infatti i risultati che ho ottenuto effettuando lo speedtest (da app o direttamente da browser) su una medesima linea FTTH, prima collegando il mio PC via cavo direttamente al router, poi da smartphone collegandomi al Wi-Fi a 5GHz del router (rimanendo nella medesima stanza dove è collocato quel router), poi da smartphone collegandomi al Wi-Fi a 2,4GHz del router (rimanendo sempre nella medesima stanza dove è collocato il router, sebbene il risultato sarebbe stato molto simile anche andando in una delle stanze accanto), infine collegandomi tramite una powerline posizionata in una stanza assai distante dal router (anche qui collegandomi ad essa prima via cavo e poi tramite ciascuno dei Wi-Fi generati dalla medesima, quello a 5GHz e poi quello a 2,4GHz). Come si vede dagli screenshot seguenti, i risultati di esempio ottenuti forniscono risultati molto differenti, pur attestandosi tutti alla medesima linea fissa:
- 862,57 Mbps in download e 104,47 Mbps in upload con un collegamento di un PC via cavo direttamente alla presa ethernet del router.
- 584 Mbps in download e 102 Mbps in upload con un collegamento di uno smartphone al Wi-Fi a 5GHz generato dal router stesso, rimanendo vicino a esso (e.g. nella medesima stanza dove è collocato il router).
- 53 Mbps in download e 68 Mbps in upload con un collegamento di uno smartphone al Wi-Fi a 2,4GHz generato dal router stesso pur rimanendo con lo smartphone vicino a esso (e.g. nella medesima stanza dove è stato collocato il router anche se, in questo caso, si sarebbe avuto un risultato di poco peggiore anche spostandosi in una stanza accanto)
- 88,82 Mbps in download e 104,36 Mbps in upload con un collegamento di un PC alla presa ethernet fornita da un adattatore powerline collocato in una presa elettrica di una stanza molto distante dal router.
- 83,2 Mbps in download e 99,4 Mbps in upload con un collegamento di uno smartphone al Wi-Fi a 5GHz generato da un adattatore powerline (collocato in una presa elettrica di una stanza molto distante dal router), rimanendo nella stessa stanza in cui è posizionato quel dispositivo di rete.
- 46,7 Mbps in download e 45,6 Mbps in upload con un collegamento di uno smartphone al Wi-Fi a 2,4GHz generato da un adattatore powerline (collocato in una presa elettrica di una stanza molto distante dal router), rimanendo nella stessa stanza in cui è posizionato quel dispositivo di rete benchè anche andando in quelle limitrofe i risultati sarebbero peggiorati di poco.
Risulta quindi evidente come un collegamento non diretto via cavo, ad esempio via Wi-Fi, possa drasticamente diminuire la banda, anche in base alle prestazioni specifiche del dispositivo di rete utilizzato per generare la connessione. Inoltre la velocità di un collegamento via Wi-Fi (comunque ben inferiore a quella che si ottiene via cavo), dipende non solo dal tipo di dispositivo di rete, ma anche dal dispositivo che utilizza la connessione (e.g. PC, TV, smartphone). Infine, i router di qualità in genere forniscono due reti Wi-Fi, una a 2,4GHz (meno veloce ma che ha un ampio campo di azione, i.e prende da più distante) e una a 5GHz (più veloce ma prende solo da vicino – e.g. nella stessa stanza in cui c’è il modem). I risultati del test dipendono quindi non solo a quale Wi-Fi lo smartphone si collega, ma anche dalle prestazioni dello stesso.
Infine, nel caso poi di utilizzo di un repeater Wi-Fi o di un adattatore powerline (collegato a una presa della rete elettrica di casa) per riuscire ad avere un collegamento di rete (via Wi-Fi o via cavo) in aree anche molto distanti dal router (e senza utilizzare una rete domestica LAN cablata), si vede che le prestazioni dipendono pure qui sia dal tipo di collegamento (i.e. Wi-Fi 2,4GHz/5GHz, via cavo) sia dalla tipologia di WiFi a cui ci si connette, sebbene le differenze tra i risultati ottenuti non risultino così evidenti come negli altri casi analizzati.
Perciò, ripeto, uno speedtest, che serva per determinare le prestazioni massime del propria linea di accesso alla rete, deve essere fatto necessariamente da un PC performante collegato via cavo direttamente al router.






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Abbiamo visto che le prestazioni reali di un collegamento FTTH sono molto elevate (e.g. nel caso specifico mostrato, 862,57 Mbps in download e 104,47 Mbps in upload) e sicuramente forniscono una capacità che è impensabile possa essere utilizzata appieno da un unico utilizzatore, seppure operasse contemporaneamente su più dispositivi (e.g. TV, PC, smartphone).
Se quindi si sperimentano dei rallentamenti nell’accesso ad alcune informazioni su Internet, questo non è sicuramente imputabile a limitazioni della capacità sulla propria linea di accesso bensì a problemi di sovraccarico (o cattivo dimensionamento) del server che ospita il sito che offre quel servizio o, al limite, per momentanea congestione nella parte ‘core’ della rete, non certo nell’accesso della propria linea!
Senza contare poi il fatto che se un vicino mette la fibra, quasi di sicuro lo attaccano in “coppia” con un collegamento preesistente (e.g. due split ottici da 8, quindi 64 su fibra da 1Gbps) ed ecco che, in altro modo, comunque avviene una condivisione della banda… sebbene entrambi paghino un loro canone!!
Per questo motivo, come già da anni avviene in alcuni stati esteri, anche in Italia s’incominciano a vedere condomini, pure con diversi appartamenti, che scelgono di fare un solo abbonamento business in fibra a livello condominiale, per poi dividere la spesa che può diventare irrisoria.
Nel seguito inserisco, a titolo di esempio, una tipica proposta dove si possono leggere le condizioni applicate:

In genere, il filo in fibra viene fatto passare nella canalina preesistente dell’antenna TV o del telefono, per cui non sono richiesti lavori di muratura. Viene poi messo un elemento attivo (ONT) in ciascun alloggio che fornisce un attacco di rete: a esso si può attaccare direttamente un dispositivo (e.g. PC, TV) per collegarlo in rete. Ovviamente poi ciascun condomino può eventualmente mettersi, attaccata a quella propria presa Ethernet cablata nel proprio appartamento, un qualsiasi router per avere così un proprio Wi-Fi ed eventuali ulteriori attacchi di rete: generalmente le offerte comunque includono anche già l’installazione opzionale di un router qualora lo si desiderasse e non si volesse provvedere autonomamente. Ad esempio, in quella proposta, come opzione, forniscono a chi lo desidera un router per 54€ (costo tipico di un router di medie prestazioni), ma uno ne può anche acquistare un altro qualsiasi da qualsiasi parte o evitare di metterlo del tutto, qualora un solo attacco di rete risulti sufficiente e non interessi avere anche un Wi-Fi.
I costi dell’abbonamento verso l’operatore telefonico vengono suddivisi tra i condomini che aderiscono e, sempre in quel caso di esempio trattandosi di molti alloggi, si parla di un costo mensile inferiore ad 1€!
Personalmente la trovo una soluzione economica e ottima, viste le capacità attuali di una connessione in fibra FTTH che sicuramente non vengono sfruttate completamente neppure vedendo contemporaneamente in molti dei film in streaming o quant’altro…
Per finire, ripeto: le “performance” delle prestazioni di un collegamento di rete, soprattutto se ci si collega via cavo, sicuramente non dipendono dalla linea di accesso, bensì da colli di bottiglia presenti altrove, ed esempio nel server che ospita il sito/servizio o al limite nel “core” della rete (sebbene molto più improbabile). Perciò, una condivisione di una stessa linea tra una decina di condomini (ma anche molti di più…) non comporta NESSUNA penalizzazione e solo vantaggi economici rilevanti.
Per vedere se la propria casa è coperta per una connessione FTTH, ci sono diversi moduli online che, indicando città, via e numero civico, forniscono indicazioni a tale proposito: la copertura di rete in fibra ottica è in continua espansione per cui, anche se il form non restituisce una risposta positiva per l’FTTH, ma solo per altre soluzioni meno performanti (e.g FTTC o FWA), probabilmente è solo questione di poco tempo e conviene comunque incominciare a informarsi fin da ora!
Si noti che se la fibra è stata posata, poi si può fare un contratto per una linea FTTH con un qualsiasi operatore.
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Link utili
- Come avere, a poco prezzo, una connessione a Internet in una seconda casa (e.g. per domotica) senza necessità d’installare una linea fissa
- Come conoscere la velocità di un collegamento WiFi su un PC Windows
- Open Fiber – Portiamo la fibra ottica nei condomini
- Verifica copertura: ad esempio da Open Fiber o da TIM (cliccando su verifica indirizzo)
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