I servizi ai tempi del coronavirus: quando il postino non suona per la consegna di un atto giudiziario (e.g. multa) lasciando nella buca l’avviso di giacenza per cui si è obbligati a fare lunghe code fuori dalle poste per ritirare la missiva

P.S. 7/5/2020 – Ho ricevuto nuovamente nella buca delle lettere l’avviso di giacenza per il ritiro in posta di un atto giudiziario, sicuramente la “solita” multa dell’autovelox fisso nei pressi dell’aeroporto di Caselle Torinese dove mia moglie, medico all’ospedale di Cirié, periodicamente lascia l’obolo superando di pochi chilometri il limite consentito (un tempo addirittura di 50 Km/h ed ora portato a 70 km/h): stanca, dopo la giornata di lavoro particolarmente dura in questo periodo, non pone la dovuta attenzione in quel tratto di strada seppur tristemente ben conosciuto a tutti gli automobilisti che lo percorrono abitualmente, per la falcidia di multe che genera giornalmente!!
Ho telefonato, quindi, al servizio clienti delle Poste Italiane (803.160) per chiedere il motivo per cui nuovamente il postino non mi abbia suonato per la consegna della missiva.
Mi hanno detto che, come esplicitato anche nella sezione del sito delle Poste Italiane relativa alle disposizioni prese a fronte dell’emergenza sanitaria, mentre per le raccomandate il postino suona e, se trova il destinatario a casa, poi lascia la missiva in buca firmando lui la ricevuta, per gli atti giudiziari invece NON SUONA per notificare l’arrivo della missiva e lascia unicamente l’avviso di giacenza. Questo comporta al cliente di dover fare ore di coda all’ufficio postale, soprattutto in questo periodo di emergenza sanitaria dove le code chilometriche si diramano anche per più isolati fuori dagli uffici postali … con ovvio maggior possibile contagio da parte della popolazione (oltre che dell’addetta dell’ufficio postale che si trova a gestire un numero di clienti spropositato).
Si noti che per una elevata percentuale di casi, l’atto giudiziario è semplicemente una multa, magari determinata dalla segnalazione di qualche autovelox posizionato ad hoc più per rimpinguare opportunamente le casse di un Comune che per aumentare la sicurezza stradale e l’osservanza delle regole stradali da parte della popolazione (vedi post Dubbi sia sul luogo di posizionamento di alcuni divieti ed autovelox sia sulla scelta di dove elargire specifiche multe (e non altre) da parte di alcuni vigili).

Mi chiedo allora: ma proprio non è possibile fare in modo che il postino recapiti anche questi atti giudiziari a casa, pur mantenendo la sicurezza sia dell’operatore delle poste sia del cittadino?
La mia risposta è: sicuramente sì! Ad esempio fornendo mascherina/guanti al postino così come d’altra parte si è fatto per il suo collega all’ufficio postale, mantenendo le distanze dovute con il cliente, lasciando il foglio da firmare distante per poi recuperarlo a cliente una volta allontanatosi, fornendo la possibilità di notifica ricezione in forma distanziata, magari informatizzata …
Perché allora non si provvede???

Perché obbligare a lunghe code con pericolo di infezione cittadini che diversamente potrebbero starsene a casa, e questo solo per notificare una multa?
Inoltre mi chiedo, perché comunque nell’avviso di giacenza viene indicato che il ritiro nell’ufficio postale è necessario aspettare due giorni? Infatti sicuramente il postino non porta con se tale atto giudiziario, dal momento che non si prevede che lo consegni …

Come è possibile che le Poste Italiane continuino ad attuare una tale procedura assurda proprio a scapito della sicurezza sanitaria dei loro clienti? Come è possibile che nessun organo preposto alla sicurezza sanitaria non provveda a sanzionare tale comportamento delle Poste Italiane? Nessun altro corriere opera con questa modalità pur consegnando oggetti anche di valore e di rilevanza giuridica.

Ho scritto, speranzoso in un cambiamento della procedura attuale (meglio tardi che mai), alla email indicata da Poste Italiane per i reclami come indicato nella sezione Reclami raggiungibile nella sezione assistenza e poi andando in fondo alla pagina dove si trova appunto il pulsante Reclami:

Pulsante per raggiungere la pagina dove inoltrare Reclami

Ho inoltrato inoltre la missiva anche Specchio dei Tempi perché la problematica abbia la dovuta diffusione, ed in CC sia all’URP del Comune in cui abito sia alla Polizia del Caselle Torinese perché anche loro penso debbano sapere, se ancora non ne sono a conoscenza cosa comporta effettuare in questo periodo delle multe alla cittadinanza.

Ho inviato poi, tramite PEC, una email alla polizia di Caselle Torinese chiedendo se era possibile ricevere per email la comunicazione della multa in modo da conoscere l’importo e le modalità di pagamento, evitando così di dover ritirare la comunicazione alla Posta e fare la relativa lunga coda … Spero che almeno loro rispondano positivamente 😦

_______________

19/3/2020 – Sono in coda dalle 7:55 alla posta ed al mio arrivo ho trovato già ben dieci persone davanti,  benché l’ufficio apra solo alle 8:30. Perché diverse, come me, sono qui? Per ritirare una raccomandata!!

L’altro ieri, infatti mi è stata recapitata nella buca delle lettere una notifica di un atto giudiziario (una multa) per raccomandata, inserita dal postino senza suonare: ero in casa  ovviamente, per cui lo posso affermare con certezza. Motivazione della multa? Il “solito” autovelox di Caselle Torinese a cui mia moglie ha già regalato più del dovuto tornando la sera  stanca dal lavoro in ospedale, ed andando questa volta a ben 80,78 km/h, al di sopra dei 70 consentiti … con sanzione di 136,10€ e decurtazione di 3 punti!!

Ieri vado verso le 13:00 alla posta, sperando che l’ora di pranzo fosse la più opportuna per ritirarla, mettendomi fuori dove c’era una coda di circa 30 persone opportunamente distanziate. Dopo quasi un’ora di attesa è uscito il direttore dicendo che avrebbero chiuso a breve per la disinfezione, per cui buona parte di noi non sarebbe riuscita ad entrare. Alla mia lamentela per il fatto che il postino non aveva suonato, mi è stato risposto che in questo periodo non le recapita a mano, ma lascia solo la notifica nella buca!!! Ecco allora giustificato il gran numero di persone in coda con il fogliettino per il ritiro di una raccomandata per via delle disposizioni dovute alla pandemia! Ovviamente nulla di tutto ciò è scritto nel foglietto lasciato che anzi recita, riferendosi al postino, che “ha tentato la notificazione alle persone abilitate a ricevere l’atto ma non è stato possibile a causa della loro assenza“.

Il dubbio che non abbia suonato solo per non perdere tempo quindi mi rimane, anche perché non sarebbe la prima volta che succede anche in periodi “normali”, ma alcuni amici su Facebook hanno commentato che anche loro hanno avuto la medesima esperienza … 🤔

Andando poi sul sito Facebook di Poste Italiane nella sezione Community  ogni dubbio scompare essendoci molteplici post di clienti che si lamentano a tale riguardo. Anche nella sezione “reclami” viene chiaramente detto: “per gli atti giudiziari e multe: giacenza diretta presso gli uffici postali con immissione in cassetta domiciliare del relativo avviso di giacenza e CAD … Sempre al fine di ridurre eventuali disagi per la Clientela, i termini di giacenza delle Raccomandate e Assicurate saranno estesi da 30 a 60 giorni“.

Resta quindi assai dubbia l’opportunità di una disposizione del genere relativamente alla metodologia di consegna del postino per via della pandemia, dal momento che ovviamente crea code chilometriche agli uffici postali dove si entra una persona alla volta e comporta l’uscita da casa di più persone per adempiere all’ingrato compito!

Insomma solo le multe arrivano puntuali nella buca di casa: poco importa dei disagi che un loro recapito improprio comporta soprattutto in questo periodo!! … e poco serve aver sentito alla radio, proprio questa mattina, che l’aumento della multa in caso di ritardo nel pagamento sia stato prorogato a 30 giorni anziché i soliti 10 … tanto la coda, molto probabilmente, verrebbe solo posticipata!

Creare volontariamente assembramenti negli uffici postali mi sembra perciò un atteggiamento irresponsabile e dovrebbe essere perseguibile penalmente come avviene in altre analoghe situazioni. Spero quindi che vengano prese opportune iniziative …

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  9. piero ha detto:

    Da tempo ho verificato (ben prima che iniziasse l’epidemia) che i postini spesso non suonano per recapitare le raccomandate trovando probabilmente più comodo mettere il biglietto di mancato recapito. Il foglietto per di più non reca mai il contenuto o la ragione della missiva. Le poste sono migliorate sotto molti aspetti, soprattutto negli uffici (cortesia, pazienza ecc): a livello di personale addetto alla distribuzione invece mi pare che siamo molto indietro. In passato avevo segnalato la cosa alle poste: la risposta era Faremo accertamenti… Poi il silenzio. Concordo che sia irresponsabile per salvaguardare (??) la salute di una persona (il postino) mettere a rischio quella di decine di altre costrette ad accedere alle poste per il mancato ritiro. Da ultimo: ho una PEC perchè le Poste non verificano la sua esistenza?

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  10. Maurizio Butti ha detto:

    Ti consiglio di twittare la cosa con riferimento a @PosteNews, altri account di Poste Italiane e magari giornali nazionali. Creare volontariamente assembramenti negli uffici postali mi sembra un atteggiamento irresponsabile e dovrebbe essere perseguibile penalmente

    Piace a 1 persona

  11. Anonimo ha detto:

    Ti consiglio di scrivere a La Stampa o meglio ancora qualche giornale nazionale. Creare volontari assembramenti negli uffici postali mi sembra un atteggiamento irresponsabile e forse anche perseguibile penalmente. Un’altra tecnica che funziona è pubblicare su Twitter e Facebook citando @PosteNews e quanti altri account delle poste (e magari giornali).

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