Coronavirus: quando gli addetti ai controlli non danno il buon esempio

Questa mattina sono andato al mercato di via Nicola Porpora, a pochi passi da casa, per effettuare i dovuti acquisti di verdura per famiglia e parenti anziani.
Sarà sicuramente l’avvicinarsi di Pasqua, di una festività sebbene quest’anno decisamente ridimensionata in quanto senza riunioni familiari, ma la coda per l’accesso all’area del mercato era decisamente più lunga del solito. Insomma,  almeno un buon 20 minuti di coda lungo le paratie appositamente predisposte prima dell’ingresso al mercato vero e proprio!

Durante tutto questo tempo ho avuto modo di osservare il periodico transitare di due addetti della Polizia locale, una donna ed un uomo, che percorrevano lentamente tutta l’area interna del lungo mercato.
Mentre la signora aveva sempre una mascherina ben posizionata, il collega (con mio stupore) l’aveva SEMPRE posizionata malamente, con il naso completamente fuori, nonostante poi si trovasse accanto a lei (non certo ad una distanza superiore al metro) e occasionalmente analogamente anche a cittadini che transitavano per fare la spesa o stazionavano nelle code dei singoli banchi
.

Pur essendo ancora in coda, all’ennesimo loro passaggio vedendo immutato il suo comportamento, mi era già venuta proprio voglia di riprenderlo, ma mi sono trattenuto per non fomentare eventuali possibili reazioni delle persone in coda, già sufficientemente provate dall’attuale situazione e sicuramente per questo già innervosite, come avevo avuto modo di constatare poco prima orecchiando alcuni loro discorsi.

Tuttavia, una volta entrato nel mercato, vedendomeli arrivare di fronte nuovamente, con la medesima flemma di chi discorre piacevolmente con una collega accanto, per di più sotto il bel sole primaverile di oggi, non mi sono più trattenuto …
Quindi, avvicinandomi con la mia mascherina come sempre ben messa (a lui che ha continuato a tenerla con il naso completamente fuori), gentilmente e con voce bassa e pacata per non attirare l’attenzione dei passanti, mi sono limitato a pronunciare questo esatto rimprovero, secondo me dovuto: “Mi scusi, ma desideravo dirle che non sta dando un buon esempio a portare la mascherina sempre in quella maniera“.
Ad una sua risposta veloce ed indispettita, non è seguita alcuna modifica nel suo atteggiamento … anzi! Poco dopo l’ho rivisto con la mascherina completamente tolta e portata in mano, sebbene si trovasse addirittura momentaneamente a dirigere l’ingresso delle persone nell’area del mercato!

E’ vero, non esiste l’obbligo di portare una mascherina.
Tuttavia ovunque vengono date precise indicazioni non solo di portarla, ma di utilizzarla correttamente, stando per di più almeno alla distanza di un metro, perché solo così è possibile limitare possibili ulteriori contagi soprattutto nei luoghi affollati come i mercati/supermercati. Proprio a tal scopo sono stati predisposti lunghi corridoi per limitare gli ingressi nelle aree di acquisto e distanziare le persone opportunamente, … proprio a tal scopo ci sono addetti dei commercianti e delle istituzioni a vigilare.

Perciò, mi sembra davvero inappropriato che un addetto della polizia locale, che è in quel luogo penso proprio per controllare che le dovute indicazioni di sicurezza vengano rispettate, a sua volta non dia il buon esempio, vale a dire porti la mascherina sempre e posizionata correttamente, così come d’altra parte stava facendo più del 90% dei cittadini presenti, compresi i commercianti, … nonostante questi ultimi dovessero spostare casse di frutta e non certo passeggiare amenamente al sole!
Ancor più disapprovabile mi apparso poi il suo atteggiamento super partes di chi ignora addirittura un suggerimento di un cittadino che gli fa presente, educatamente, un suo comportamento inappropriato.

Se è bene che due addetti della polizia locale siano presenti in ciascun mercato per sorvegliare che le indicazioni di sicurezza vengano rispettate dai commercianti e dagli acquirenti, reputo assai opportuno che siano loro in prima persona a dare il buon esempio.

Inoltre, sarebbe altrettanto opportuno che non si limitassero semplicemente a passeggiare SEMPRE insieme, discorrendo amenamente, ma che controllassero separatamente diverse parti del mercato: altrimenti, in quel luogo, ne basterebbe solo una di queste persone pagate dalla collettività.

Tanto più in questo periodo, non è certo bello osservare addetti pubblici alla sicurezza che si comportano in quel modo non consono alla loro funzione, come purtroppo avviene talvolta anche in altre situazioni come quella che ho già avuto modo di segnalare in un altro post. Quella volta si trattava di un contesto completamente differente, relativo alla preferenza di qualche addetto a rilasciare “facili” multe (piuttosto che preoccuparsi di indirizzarle dove sicuramente sarebbe stato più opportuno, seppur più problematico e faticoso), ma il discorso di comportamento inappropriato è il medesimo.

Insomma, ben altra è la tipologia di poliziotto e di vigile che il cittadino desidera incontrare per strada!

 

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10 risposte a Coronavirus: quando gli addetti ai controlli non danno il buon esempio

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  7. Fabio ha detto:

    Bravo Enzo.
    Hai scritto qualcosa che, se influisse sulla società, lo farebbe in modo positivo.
    Io credo che sia un esempio di possibilità di utilizzo civile che Internet ammetteva, prima che arrivassero Google, Facebook ed Amazon

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  8. Piero Seinera ha detto:

    Concordo. Aggiungerei che tali comportamenti andrebbero segnalati in più sedi (polizia, ASL o Comune) anche se il fatto non è vera e propria trasgressione (non obbligo)… ma è intollerabile la supponenza di comportamenti scorretti da parte di chi deve trasmettere alla popolazione un messaggio di autorevolezza e responsabilità. Posso condividere la pagina su Twitter?

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    • Enzo Contini ha detto:

      Certo Piero che puoi condividere ovviamente il mio post. Ho già sia inoltrato la segnalazione all’URP del Comune di Torino sia scritto a Specchio dei Tempi perché certi comportamenti non penso siano proprio ammissibili.

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